CASERTA – “Non siamo attaccati alla poltrona. Vigileremo senza sconti affinché venga rispettato quanto stabilito nell’unica mozione politica dell’assemblea provinciale, nella quale sono state stabilite le modalità di svolgimento del congresso di ottobre”: commenta così Carmine De Lucia, all’alba del giorno che segue l’assemblea, il summit dei democratici di Terra di Lavoro che si è svolto lo scorso lunedì a Caserta.

Una riunione durante la quale, a votazione, si è provveduto a nominare colui che “traghetterà” il partito fino ad ottobre; la scelta è ricaduta democraticamente sul primo cittadino di Piedimonte Enzo Cappello, ma De Lucia sottolinea anche “la grande dimostrazione di spessore di Rosida Baia e l’annunciata disponibilità del giovane giovane Pasquale Fiorenzano, che purtoppo all’ultimo momento ha ritirato la candidatura”.

L’ importante concquista per il consigliere comunale vicano, tra gli esponenti provinciali del partito, è stata proprio la mozione politica presentata da 30 delegati dell’area Renzi. “Il vero risultato è stato questo – afferma  –  finalmente si è parlato di mozione politica ad un’assemblea del Pd. Si è votato democraticamente e si sono assunte delle responsabilità all’interno di una riunione seppur poco bella a vedersi”. Nella mozione è stato stabilito il termine entro il quale dovrà svolgersi il congresso, dandosi come scadenza il mese di ottobre; i tempi per le regole, che devono essere approvate non oltre i 30 giorni e la partecipazione di una platea congressuale “Open”. Ovvero potranno votare gli iscritti del 2012, per non penalizzare i pochi circoli che correttamente hanno espletato il tesseramento dell’anno scorso (questi andando a votare di diritto saranno tesserati al 2013 senza pagare), e chi vorrà tesserarsi in quella sede per il 2013 (il congresso provinciale coinciderà con un Pd-Day pro tesseramento 2013 in tutti i circoli).

Al di là delle conquiste De Lucia si sente però in dovere di esprimere il proprio disappunto per chi, tra gli appartenenti alla vecchia guardia, senza esprimere posizione, ha fatto ostruzionismo abbandonando l’aula. “I delegati che non hanno partecipato o che non hanno espresso alcun voto non hanno certo collaborato per cercare di risollevare le sorti del Pd provinciale; ancora peggio quelli che a chiamata hanno abbandonato l’aula – ha affermato critico, concludendo il suo discorso in linea con quanto affermava nel manifesto per un Open Pd – Il vero rinnovamento da qui ad andare avanti dovrà essere la partecipazione, soprattutto dei circoli territoriali”. Ed, in effetti, la proposta di tornare ad un Pd dei circoli, al Pd della gente chiudeva anche l’invito che De Lucia ha fatto, qualche settimana fa, tanto ai colleghi di partito quanto a chiunque avesse voluto partecipare alla ricostruzione e rinnovamento dei democratici.

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