SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Intendo fare chiarezza, una volta per tutte, sui lavori pubblici che vengono effettuati in città, per troncare definitivamente una campagna di disinformazione, ormai sistematica, condotta con superficialità estrema e demagogia spicciola”. Il sindaco Biagio Di Muro interviene così per commentare alcune notizie diffuse attraverso il web a proposito di presunti “beneficiati” ai quali il Comune avrebbe “regalato” denari pubblici.

“Devo innanzitutto rilevare – spiega il sindaco – l’assurdità della tesi, in verità piuttosto semplicistica, secondo la quale i soldi spesi per opere destinate alla collettività siano ‘sprecati’. Tale tesi porterebbe all’inevitabile conclusione che la città deve essere lasciata morire nel degrado, giacché non si può intervenire per rifare strade e marciapiedi, altrimenti si viene accusati di essere spreconi. Nel caso specifico, si parla di 181mila euro per i marciapiedi e il manto stradale in via Avezzana, pagati a una ditta (è bene che lo si sappia) che non aveva mai fatto lavori né per questa né per precedenti amministrazioni a Santa Maria Capua Vetere (e quindi non si tratta di ‘ditta amica’ né di ‘bassa cucina clientelare’) e che ha vinto una regolare gara d’appalto davanti alla Stazione unica appaltante con centinaia di partecipanti. Lo stesso dicasi per i 98mila euro destinati al rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale in via Napoli. E, quanto agli interventi di manutenzione, sfido chiunque ad affermare che si tratta di lavori inutili, a meno che non si voglia essere paladini dell’incuria”.

“La ‘superficialità’ dichiarata di una mera elencazione di ditte che hanno effettivamente svolto i lavori e alle quali non è stato regalato niente – conclude il sindaco Di Muro – costituisce un elemento essenziale per valutare le furbesche ‘rivelazioni’ infarcite di sottintesi allusivi, che hanno l’unico scopo di screditare la credibilità e la trasparenza di questa amministrazione senza avere il benché minimo appiglio non solo nei fatti ma persino nella logica e nel buon senso”.

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