È ottimista. “Accordo su lista unitaria per la direzione? All’80% si farà”. Nicola Caputo è convinto che nel gruppo dirigente del Pd casertano prevarrà il senso di responsabilità. Ma ci sono punti irrisolti. Nodi da sciogliere. Serve una “sintesi”. Insomma bisogna ancora tessere la tela della pacificazione. Venerdì 17 aprile è in programma un’importante assemblea provinciale. Decisiva per il futuro assetto del partito. “Nell’ultimo incontro tra i rappresentanti istituzionali, dopo una fase iniziale di tensione, si è fatta strada il buonsenso. Si è deciso di convocare l’assemblea con all’ordine del giorno anche la discussione, a differenza della precedente convocazione, con la possibilità di eleggere nella stessa giornata la direzione se si troverà, come credo, un accordo unitario”. È fiducioso e possibilista l’europarlamentare dem. Ma si potrà accendere il calumet della pace solo a determinate condizioni. “L’intesa sarà possibile – precisa Caputo – se si chiudono tutte le questioni sul tappeto. Primo: l’indicazione dei componenti della direzione con un metodo oggettivo (1 membro per ogni 4 delegati in assemblea, ndr,). Secondo: nell’assemblea deve essere indicata anche la nuova segreteria, in base a criteri di ricambio, competenza, rappresentatività territoriale. Terzo: in assemblea dobbiamo approvare le liste alle regionali perché il 27 aprile è prevista l’assemblea regionale che dovrà valutare le liste prima di inviarle a Roma. Venerdì – continua Caputo – dovrà essere definita la lista stabilendo i criteri e il numero dei rappresentanti per singolo genere. C’è un’abbondanza di richieste per cui dobbiamo trovare un criterio oggettivo per rappresentare le varie posizioni in campo”. L’abbondanza c’è tra i maschi. I posti disponibili sono cinque. I possibili candidati sei. Ai cinque orami già noti (Dionigi Magliulo, Stefano Graziano, Gennaro Oliviero, Dario Abbate e Franco De Michele) si sarebbe aggiunto Antonio Mirra. Che però finora non ha avanzato nessuna richiesta ufficiale, ma sta accarezzando l’idea di scendere in pista. “Dobbiamo fare anche una valutazione elettorale – afferma Caputo – per allestire una lista più forte possibile per contribuire alla vittoria di De Luca. Sotto il profilo politico bisogna tener conto dell’aspetto territoriale. Ho proposto una suddivisione in base ai vecchi 7 collegi camerali. Poi c’è la questione delle componenti, che ognuno crea a sua immagine e somiglianza, ma come insegna Renzi noi dovremmo superare le logiche correntizie. Sui nomi in campo ho chiesto al segretario di verificare chi ha intenzione di candidarsi”.
Mirra in lista sì o no? “È’ un ottimo candidato -risponde risoluto il deputato europeo -, che a mio avviso non è elettoralmente il più debole dei 6 aspiranti candidati maschi. Per questo credo che il partito dovrebbe fare di tutto per candidarlo. Bisogna trovare una sintesi nel gruppo dirigente. Non sarà facile perché sono 6 esponenti rappresentativi del Pd casertano”. La matassa è ancora intricata. Eppure Caputo crede che il 17 sarà la volta buona. “Confidando nel senso di responsabilità di tutti e dovendo rispondere con una percentuale, come lei mi chiede, – afferma l’europarlamentare – penso che all’80% presenteremo una lista unitaria per eleggere la direzione”. Ci sono quindi ottime chance che i dem firmino l’armistizio. Però è ancora sanguinante la ferita Asi. Per Caputo, e tanti altri, non si è ancora rimarginata. Bisogna (ri)prendere posizione. È dovrà farlo innanzitutto la nuova squadra che supporterà Vitale. “La questione Asi deve essere chiarita. Abbiamo assunto una decisione nell’assemblea di dicembre per chiedere il ritiro dal Cda dei nomi indicati dal Pd, a quel deliberato non è stato dato seguito, per cui non possiamo far finta di nulla. Questa vicenda – assicura Il deputato europeo – non sarà al centro della discussione del 17, ma la nuova segreteria dovrà affrontare il problema, magari riconsiderando la precedente decisione attraverso un altro confronto in una delle prossime assemblee. Dobbiamo imparare a rispettare le regole del partito e i deliberati assembleari”. Ultimo punto, questo sì urgentissimo, le provinciali. Il 22 aprile vanno depositate le liste. Il 12 maggio si vota. Il Pd sembra in ritardo. “Dobbiamo stringere i tempi”, ammette Caputo. Che aggiunge: “Siamo tutti d’accordo nel candidare alla presidenza un esponente del Pd, quindi anche in caso di allargamento ad altre forze la leadership spetterà a noi. L’orientamento è dare vita a tre liste di ispirazione Pd sulla base dei vecchi collegi senatoriali in modo da rispettare i criteri di territorialità”. Chiediamo all’europarlamentare tre nomi dem all’altezza di candidarsi alla presidenza. Lui ci pensa un attimo, ride e poi risponde: “Ce ne sono molti più di tre”. Sempre col sorriso sulle labbra prende un impegno con noi: ancor prima di essere ufficiali, le decisioni del Pd dovranno essere comunicate e pubblicate (come sempre) su Campania Notizie. Lo dirà anche in assemblea. Chissà se su questa “proposta” ci sarà l’accordo?
Mario De Michele