CASERTA – “Vorrei sapere se, per Trenitalia la provincia di Caserta fa ancora parte del territorio nazionale o è stata ceduta ad un’altra nazione”. Comincia cosí il duro intervento dell’onorevole Gianfranco Paglia nei confronti della società di gestione dell’ex ferrovie dello stato.
” Io credo che una Nazione debba migliorare i servizi per i cittadini non lasciarli a livelli anteguerra o, addirittura, peggiorarli. La politica di Trenitalia nei confronti della provincia di Caserta è non solo miope, perché non tiene assolutamente conto delle esigenze di migliaia di utenti, ma è addirittura discriminatoria verso una provincia ad alta densità abitativa. È, cosí, mentre si spendono miliardi di euro per l’alta velocità al nord, la cosiddetta Tav, al Sud ed in Terra di Lavoro si opera come se noi fossimo Terzo Mondo. Fino a quando noi potremo sopportare questa continua penalizzazione del nostro territorio? Ho già presentato una interrogazione al ministro Passera sui gravissimi disagi che i pendolari della nostra provincia subiscono nel recarsi a Roma per lavoro e sull’assurda logica di far pagare dei costi aggiuntivi allorché i nostri pendolari perdano l’ultima corsa per Caserta, quella delle 18 e 08. Come dire: il danno e la beffa, arrivare tardissimo a casa e spendere molto di piú soldi. Ma, poi, vedere che San Felice a Cancello viene praticamente ignorata dalle nuove linee ferroviarie, che sulla direttrice Roma – Puglia dei treni ad alta velocità Caserta rischia di essere cancellata, significa ridurre la Terra di Lavoro a livello di terzo mondo davvero. Non capisco, forse sarà un mio limite, ma sembra che ogni volta che si rende necessario penalizzare qualcuno, il Sud e la provincia di Caserta siano sempre ai primi posti. Noi arretriamo rispetto ad una situazione che trenta anni fa era già penalizzante, ora ci sembra quasi un sogno”.