Più asili nido al Sud e superamento del criterio della spesa storica che, di fatto, aumenta il divario sempre maggiore tra un Nord ricco e capace di garantire servizi pubblici di qualità, ed un Mezzogiorno sempre più in affanno anche in termini di offerta pubblica. E’ questo il senso di una interrogazione presentata al ministro delle Politiche Sociali dalla deputata Pd Luisa Bossa e firmata anche dalla parlamentare casertana Camilla Sgambato.
“Il divario tra nord e sud va colmato anche sotto l’aspetto degli asili nido, che sono espressione di reale sostegno alle donne e, con esse, all’intera famiglia, un supporto fondamentale per il tessuto sociale ed economico di un territorio. I dati Istat sull’offerta comunale di asili nido fotografano una situazione inaccettabile a cui bisogna assolutamente far fronte”, commenta la deputata citando le cifre: “La percentuale dei Comuni che garantisce la presenza del servizio varia dal 22,5% al Sud al 76,3% al Nord-Est. A ciò si aggiunga – spiega ancora Camilla Sgambato – che con il criterio della spesa storica, frutto del federalismo fiscale, le zone rimaste indietro sono condannate a restarlo sempre di più dal momento che eventuali tagli alla distribuzione delle risorse si faranno non guardando al bisogno effettivo ma alla spesa consolidata. In altre parole, laddove si è speso poco, come appunto al Sud, si ritiene si abbia poco bisogno e quindi si faranno tagli maggiori. Noi quindi chiediamo con forza al Governo di cambiare questa impostazione che è destinata solo ad aumentare il divario tra Nord e Sud, puntando sul fabbisogno piuttosto che sulla spesa storica”.
“Investire sul sociale, sulla qualità della vita, sull’offerta delle strutture a sostegno della famiglia – sottolinea ancora la deputata – vuol dire immaginare una società migliore. Più asili nido vuol dire garantire alla donna la possibilità di cercare e/o conservare un posto di lavoro, contribuendo così alla serenità anche economica dell’intera famiglia. Siamo convinte che il Governo possa e debba intervenire per invertire la rotta e – conclude Camilla Sgambato – restituire la speranza alle donne e agli uomini del Mezzogiorno d’Italia”.