Il comune di Dragoni ha puntualmente aderito all’Ente d’Ambito Territoriale (EDA) per i rifiuti, per cui nessun commissariamento vi può essere da parte della Regione Campania. Lo fa sapere l’amministrazione del sindaco Silvio Lavornia all’indomani della decisione del presidente della giunta regionale della Campania di nominare un commissario ad acta per quei comuni campani che non hanno ancora approvato lo schema di statuto dell’ambito territoriale ottimale previsto espressamente dall’art. 25 della Legge regionale 26/5/2016, n. 14 recante “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti”. Nell’elenco di enti sanzionati dalla Regione, figura erroneamente anche Dragoni che, però, con deliberazione n. 25 adottata lo scorso 5 agosto, il Consiglio comunale presieduto da Lavornia ha regolarmente ed all’unanimità formalizzato la partecipazione del municipio all’esercizio in forma associata delle funzioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, adeguandosi così alla normativa regionale, ed approvato senza muovere alcun rilievo, lo schema di statuto tipo già adottato dalla giunta regionale per gli Eda. Nell’atto deliberativo consiliare, venivano definiti l’ordinamento dello stesso Ente, le modalità di partecipazione del comuni agli organi, l’elezione dei loro componenti e le regole di finanziamento degli stessi, nonché il criterio di riparto fra i municipi dei conferimenti patrimoniali in favore dell’Eda, sulla base della rispettiva popolazione residente alla data di approvazione dello statuto. “Non si comprende come la Regione abbia potuto fare un errore del genere ed inserirci tra i comuni commissariati – spiega il primo cittadino – perché la nostra delibera risale al 5 agosto scorso, ben sei mesi fa durante i quali nessuno tra funzionari, dirigenti e dipendenti del competente settore ha letto e preso atto di una volontà politica ed amministrativa ben precisa che è pubblica e visionabili da parte di tutti. Chiederemo spiegazioni alla Regione per capire come sia potuto verificarsi un commissariamento che non potrà esserci perché illegittimo, come del resto fatto subito presente l’altro ieri agli stessi uffici regionali che non hanno potuto fare altro che prenderne atto e depennare Dragoni dall’elenco dei 17 comuni sanzionati”.