Ludovico Feole sembra Attila. Dove passa lui non cresce più l’erba. Ma di questo passo l’unica cosa a non crescere in provincia di Caserta sarà il partito democratico.
Pochi minuti prima dell’inizio di un importante interpartitico in corso tutt’ora a Maddaloni per la scelta del candidato sindaco, il segretario provinciale facente funzione ha avuto una brillante idea: diramare una nota sulle direttive del Pd per individuare i candidati a sindaco nei comuni che andranno al voto. Ecco i due criteri: “Primarie di Partito; o accordi di coalizione”. Feole fa sapere che il diktat è arrivato dal responsabile nazionale agli Enti locali Davide Zoggia.
Ma anche un bambino capirebbe che l’uscita di Feole è un intervento a gamba tesa nel tentativo estremo di far saltare il tavolo di centrosinistra. Autolesionismo? Tutt’altro. Il segretario facente funzione vorrebbe fare da sponda ad Arcangelo Correra, che fino all’ultimo si è battuto per le primarie, alle quali, come lui stesso ha annunciato, avrebbe partecipato.
Ma il Pd di Maddaloni, dopo una lunga e per certi versi sofferta discussione al suo interno, ha trovato la sintesi sul nome di Gaetano Esposito come candidato sindaco, bocciando l’ipotesi delle primarie.
Proprio in questi minuti è in corso l’interpartitico del centrosinistra maddalonese. Il colpo basso di Feole potrebbe sortire qualche effetto? Lo sapremo al termine dell’incontro. Fatto sta che la comunicazione del segretario facente funzione non fa altro che indebolire il Pd rispetto agli alleati.
Un modo per avvelenare i pozzi, insomma. E cercare di riaprire la discussione, anche all’interno della sezione dei Democratici di Maddaloni, nella speranza di rimettere in gioco Correra attraverso le primarie.
Ci riuscirà? Non lo sappiamo. L’unica certezza è che Feole conferma ancora una volta di essere come Attila: dove passa lui non cresce più l’erba. E l’ultima vittima delle sue “scorribande” politiche potrebbe essere il Pd di Maddaloni.
Mario De Michele