VITULAZIO – Dopo più di un mese di emergenza rifiuti e una casta locale completamente corrotta e invisa alla comunità, il 16 febbraio i vitulatini scendono in piazza per protestare contro questa situazione invivibile.

Quello che doveva essere un semplice presidio, visti i numeri, si è trasformato in un corteo che ha attraversato il centro storico del paese, per arrivare al comune appendendo striscioni recanti la scritta “basta la monnezza siete voi, ridateci i soldi” e “solidarietà agli operatori ecologici senza stipendio da 4 mesi” , hanno poi proseguito scandendo slogan contro le politiche di devastazione del territorio “giu’ le mano da terra di lavoro”. Il corteo spontaneo si è poi sciolto dinanzi al cortile delle scuole medie dandosi appuntamento per un assemblea pubblica mercoledì 20 febbraio presso il centro Agorà di Vitulazio. Nonostante il fallimento, il CUB (consorzio unico di bacino), con gli operatori ecologici senza stipendio da tempo, e con il suo ex dirigente Antonio Scialdone, alias zuzù, indagato per aver intascato quegli stessi soldi, ha ancora forte influenza sul sindaco Cuccari, totalmente incapace di dare risposte concrete ai cittadini se non false promesse. Tale atteggiamento del primo cittadino ha generato una forte reazione dei vitulatini, che hanno trasformato la mattinata di sabato in una grande giornata di lotta e di dignità, scendendo in piazza contro speculazioni e devastazione. Questo è stato solo l’inizio di un percorso di riappropriazione e di lotta degli abitanti di Vitulazio ma che sta diventando pratica sempre piu’ diffusa in tutta Terra di Lavoro, dove lo sciacallaggio del capitalismo armato, tra politica-camorra e imprenditoria, ha recato già fin troppi danni.

 

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