CASERTA – Il senatore Gennaro Coronella ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere al governo di intervenire dopo l’inchiesta della Dda che ha portato alla luce le irregolarità nella gestione e realizzazione della discarica di Ferrandelle nel territorio del comune di San Tammaro.

 

INTERROGAZIONE  ORALE  URGENTE

 

(ex art.151 regolamento Senato)

 

 

CORONELLA – al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare

 

per sapere, premesso che:

 

tutti i quotidiani nazionali nonché quelli diffusi in Campania, riportano la notizia di una ordinanza di arresto emessa dal GIP di Napoli su richiesta della competente DDA nei confronti di 7 persone accusati di disastro ambientale, truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. La vicenda é collegata alle attività poste in essere dal Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti in Campania nel 2008 e precisamente alla costruzione del sito di “Ferrandelle”, circa 60 ettari di terreno ubicati nel comune di S.Maria La Fossa, dove furono trasferiti in poco tempo oltre 500 mila tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli e da tutta la regione. Agli arresti domiciliari sono finiti due alti ufficiali dell’Esercito, due geologi, due funzionari del consorzio CUB e un imprenditore;

in base all’ipotesi accusatoria avanzata dalla DDA, le attività di costruzione e gestione del sito hanno determinato la fuoriuscita del percolato che avrebbe raggiunto la falda acquifera determinando l’irrimediabile inquinamento, “esponendo a pericolo un numero indeterminato di persone”. Si legge ancora nel comunicato della DDA: “gli indagati, nell’ambito delle rispettive responsabilità e competenze, hanno intenzionalmente ignorato la presenza di una falda acquifera superficiale, procedendo a false attestazioni. E la presenza della falda é stata ignorata sia nella fase della progettazione che in quella di costruzione, consentendo l’utilizzo di un sito del tutto inadeguato, essendo lo stesso ubicato in un’area dove era vietato la realizzazione di impianti di gestione dei rifiuti, essendo il terreno estremamente cedevole”;

l’ordinanza di oggi richiama alla mente le legittime proteste che le comunità locali  e gli agricoltori del territorio ebbero a fare nel 2008 proprio per scongiurare la costruzione del sito in una zona dove insistono aziende zootecniche e dove il terreno argilloso non consentiva la costruzione delle piazzole. Purtroppo, furono ignorati e presi a manganellate dallo Stato. Oggi, tra le comunità, serpeggia l’indignazione nei confronti delle Istituzioni ma anche l’allarme per la salute pubblica;

attualmente, dall’1/3/2012, il sito é gestito dalla società provinciale GISEC che sta procedendo al graduale svuotamento delle piazzole con smaltimento nell’unica discarica provinciale, quella di “Marruzzella” nel comune di Sa. Tammato ubicata a circa 100 metri in linea d’aria dal sito di “Ferrandelle” e che a seguito di ciò si va rapidamente esaurendo;

attualmente in tutta la Regione Campania si producono 1.400.000 tonnellate di rifiuti annui che vengono così smaltiti: 600.000 tonnellate nel termovalorizzatore di Acerra,    discarica provinciale a Savignano Irpino capace a soddisfare solo le esigenze di Avellino e provincia, discarica “Marruzzella” in provincia di Caserta in esaurimento, le province di Napoli, Salerno e Benevento smaltimento all’estero di 1.400 tonnellate al giorno (370.000 annui), con costi elevatissimi. A ciò va aggiunto che la costruzione del Termivalorizzatore di Salerno non inizia sebbene la gara sia stata espletata da tempo mentre quello previsto a Napoli é fermo al palo poiché viene continuamente messo in discussione dal Sindaco;

questa situazione, se non ci sarà un forte cambio di rotta nella individuazione di nuove discariche e l’avvio concreto degli impianti, proietterà rapidamente la Campania verso una nuova emergenza;

per ritornare alla vicenda giudiziaria del sito di “Ferrandelle”, si evidenzia che in un fazzoletto di terreno compreso tra i comuni di San Tammaro e S.Maria La Fossa sono state concentrate, nel tempo, diversi impianti di smaltimento: 3 invasi al “Parco Saurino”, comune di S. Maria La fossa (esaurite e non ancora messe in sicurezza), sito di “Ferrandelle” (la situazione é drammatica come si evince nell’ordinanza del GIP), discarica “Marruzzella 1”, comune di San Tammaro, (esaurita e messa in sicurezza), discarica di “Marruzzella 2” (in via di esaurimento) con annesso impianto di compostaggio. Insomma una vera e propria bomba ecologica pronta ad esplodere;

va anche ricordato che i comune sopra detti fanno parte del più vasto comprensorio dell’Agro Aversano inserito dalla legge 426/98 nei siti di interesse nazionale per la bonifica e risanamento ambientale. Ebbene, nessuna attività di bonifica é stata mai effettuata e risulterebbe addirittura che le risorse destinate al ripristino ambientale siano stati dirottati nei mille rivoli dell’allegra gestione dell’emergenza rifiuti sulla quale anche la Magistratura é dovuta intervenire individuando precise responsabilità-:

 

-se il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro in indirizzo siano a conoscenza di quanto sopra e quali iniziative urgenti intendono assumere per scongiurare ulteriori e gravi danni per la salute pubblica;

-quali urgenti iniziative si intendono assumere per sostenere il passaggio della Campania alla gestione ordinaria attraverso una corretta funzionalità del ciclo integrato dei rifiuti, atteso che dalla chiusura dell’emergenza non si sono ancora realizzati impianti di smaltimento (discariche e termovalorizzatori);

-qual’é lo stato dell’arte sugli interventi di bonifica del SIN Agro Aversano, di cui alla legge 426/98, e quali iniziative si intendono assumere per il tanto auspicato risanamento ambientale del territorio.

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