Quest’anno la data del Primo Maggio assume un risvolto molto drammatico e preoccupante. Pochi giorni fa il gruppo statunitense ha annunciato la chiusura di tre fabbriche e 1350 esuberi, violando di fatto il patto di non licenziare almeno fino al 2018 dopo l’acquisizione dell’impresa italiana. I lavoratori dello stabilimento di Carinaro (Caserta) della Whirpool-Indesit adesso rischiano il licenziamento e di perdere il lavoro. Un dramma che travolge gli operai e le famiglie che si ritroveranno senza un futuro e senza speranze. Molte le manifestazioni di solidarietà della gente comune in questi giorni che hanno marciato uniti con gli Operai, affinché gli venga garantito il lavoro. Una questione che va e deve essere risolta, ai nostri Amministratori e al Governo l’impegno di passare dalle passerelle di questi giorni ai fatti per restituire speranza, dignità e futuro agli operai e alle famiglie.

Una crisi che ci riguarda da vicino, spiega Borzacchiello,  infatti non solo Indesit, il dato delle Aziende che dichiarano fallimento è allarmante, cinque fallimenti già dichiarati dalla sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di aziende della Provincia di Caserta nei solo primi quindici giorni di gennaio e 123 quelli registrati tra il 2013-2014, ovvero nel periodo preso in esame dalla relazione illustrata dal presidente della Corte di Appello di Napoli, Antonio Buonajuto, durante la solenne cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. La lista è in continuo aggiornamento con migliaia persone nel Casertano che si ritrovano senza un lavoro.

Un anno molto buio per l’Italia. La crisi economica è mutata rapidamente in crisi sociale in questi ultimi anni. La conferma arriva dal rapporto Eures sui suicidi in Italia. Lo studio indica che nel nostro paese negli ultimi anni i casi di morte volontaria sono aumentati del 44,7%. Si tratta di circa 360 all’anno: 1 suicidio al giorno. L’identikit delle vittime? Uomini di mezza età, imprenditori o dipendenti. Un fenomeno che allarma e che non risparmia neppure i giovani. Il numero di under 25 che decidono di togliersi la vita e infatti triplicato e non tende a diminuire. Un emergenza sociale, tragica e preoccupante da non poter più passare inosservata.

Anche nel Comune di Cesa in Provincia di Caserta -continua Borzacchiello,  un paese con forte prevalenza di manodopera edilizia la crisi si fa sentire, complice il crollo del settore delle costruzioni. Così come per il tessuto commerciale e le piccole e medie imprese che vivono da anni una tragica situazione di crisi dove nella maggior parte dei casi dichiarano il fallimento. Attività commerciali a conduzione familiare che con la loro chiusura distruggono le speranze e il futuro di intere famiglie. La situazione non migliora, anzi diventa tragica per i giovani che sono costretti a lasciare il notro paese emigrando all’estero per trovare dignità e speranza per costruirsi un futuro migliore. 

Una situazione ormai preoccupante che necessita dell’impegno dell’intera classe dirigente del nostro paese. Ecco perché –conclude Borzacchiello, quella di quest’anno è una data, del primo maggio che può solo essere commemorativa. In memoria dei tanti che ci hanno lasciato prematuramente. Mi preme però dire ai giovani e alle persone in difficoltà di non perdere mai le speranze e di lottare per costruire un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Quindi: Non suicidatevi, ribellatevi.

Antonio Borzacchiello
Giovane Attivista Politico.

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