CASERTA – I gruppi consiliari del PD, del PSI e di Speranza per Caserta non possono astenersi dal rilevare come la vicenda dei “Magnifici7” comporti una serie di riflessioni di ordine politico. Con una nota del 14 maggio scorso, infatti, la Regione Campania ha comunicato al Comune di Caserta la revoca del finanziamento di 500.000 euro previsto, nell’ambito della misura POR FESR 1.12, e già erogato per l’iniziativa programmata.
Tale vicenda ha il suo incipit già nel mese di luglio del 2011, ma le ben note questioni e l’iter affannoso e affannato col quale l’Amministrazione ha lavorato sulla costruzione dell’evento (ben cinque delibere) non hanno purtroppo arrecato il beneficio auspicato dall’intera comunità, ma anzi hanno condotto a questo desolante esito. La riflessione su quello che non ha funzionato richiede un accurato esame degli atti che sono stati acquisiti e che condurranno ad una interrogazione agli organismi comunali competenti, in quanto la città ha il diritto di sapere per quale motivo non si è potuto usufruire di uno stanziamento regionale, e soprattutto a chi verranno ascritti i costi sostenuti per un evento mai realizzato. Buon gusto avrebbe voluto che a queste semplici domande fosse già stata data una risposta pubblica da parte di chi di dovere, ma il silenzio rende ancora più chiara la responsabilità di chi ha male operato, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno. Da cittadini, prima che amministratori, non possiamo non rilevare che a distanza di un anno dall’insediamento la giunta mostra di non avere ancora le idee chiare sulle competenze e l’infrastruttura organizzativa necessaria per attingere ai fondi regionali ed europei, fondi che tra l’altro vanno ad esaurirsi con il termine del programma 2007-2013, e che rappresentano una risorsa ancora più necessaria visto lo stato delle casse comunali. Anche noi, come il Sindaco, vogliamo orientare la nostra azione politica alla costruzione di una città accogliente, viva, coesa, capace di attrarre risorse umane ed economiche e protagonista del proprio sviluppo, uno sviluppo da costruire non in sette (ex)magnifici giorni, ma 365 giorni all’anno, e con il coinvolgimento di enti e associazioni che tutti i giorni tentano di costruire cultura a Caserta. Ma sappiamo che ciò non può passare per dichiarazioni di principio o fughe in avanti, e comunque non può prescindere da un costante e paziente esercizio di competenze amministrative. Ci chiediamo se il Sindaco abbia misurato e ponderato le capacità amministrative a sua disposizione, prima di lanciarsi a capofitto in un’avventura quale Caserta Capitale Europea della Cultura, affascinante ma al tempo stesso rischiosa, in quanto possibile boomerang per l’immagine, già uscita maltrattata dopo la figuraccia dei Magnifici 7, della nostra amata Caserta.