SAN NICOLA LA STRADA – Il Comitato cittadino denominato “San Nicola La Strada, Città partecipata” è stato presentata alla cittadinanza appena lo scorso 23 giugno, ma i suoi componenti sono già al lavoro per “…..rendere San Nicola la Strada una città partecipata, dove i cittadini possano vivere da protagonisti e non da sudditi, suggerendo idee e formulando proposte finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita”. Ed è così che nel corso della riunione del Consiglio Direttivo del 3 luglio scorso sono state deliberate attività per il monitoraggio di tre problematiche segnalate dalla cittadinanza.

“La prima” – è scritto in una nota dall’addetto stampa del comitato, Gaetano La Marca – “riguarda lo stato di degrado in cui versano la maggior parte delle vasche/fontane della nostra cittadina. Già da tempo è al vaglio di una nostra commissione lo studio per stabilire le cause e trovare, quindi, adeguati rimedi da sottoporre agli organi competenti per la risoluzione dell’incresciosa situazione. La seconda tematica” – prosegue la nota – “riguarda un progetto ben più vasto e complesso relativo alla sistemazione organica della viabilità cittadina. Stiamo studiando, infatti, la possibilità di creare altre zone ciclabili ed un’area pedonale (da Piazza Municipio a Piazza Parrocchia) attraverso la sistemazione, non traumatica, di alcuni sensi unici, e ciò non solo per evitare i frequenti ingorghi ma” – sottolinea il comitato – “anche per far respirare il centro storico; il tutto a costo zero. Una particolare attenzione verrà posta sul trasporto pubblico in modo da pubblicizzarlo e favorirlo, per limitare al massimo il traffico automobilistico tra San Nicola, Caserta ed i centri limitrofi. Quando lo studio sarà ultimato verrà proposto e discusso pubblicamente con le autorità comunali e la cittadinanza tutta”. Ricordiamo che a San Nicola manca un piano traffico da oltre venti anni e se ne avverte tutta la necessità. Forse, per limitare l’uso e l’abuso dell’auto, andrebbe dato spazio al piano parcheggi, dell’ex sindaco Pascariello, ma riveduto, nei costi, e corretto, nelle aree da adibire a parcheggio. “Infine” – conclude Gaetano La Marca – “l’inquinamento acustico, specialmente in questo periodo estivo, procurato dalla “movida”  in diverse zone della città.  Molti cittadini, esposti ad alto inquinamento acustico che si protrae oltre gli orari consentiti dalle leggi vigenti  (le tre, le quattro di notte), si sentono in balia delle… onde (acustiche appunto)  non sapendo neppure a chi  rivolgersi per far rispettare la quiete notturna. Già a livello  di  condomini sono state raccolte numerose firme al fine di richiamare l’attenzione degli organi competenti. Ma vi è di più. Mentre a  Caserta il fenomeno risulta abbastanza circoscritto da recenti provvedimenti delle autorità, a San Nicola si rischia di aggravarlo con l’afflusso proveniente dal capoluogo. Una nostra commissione sta approfondendo la tematica  cercando di trovare soluzioni da sottoporre a chi di dovere”. Ricordiamo che il Codice Penale disciplina le immissioni moleste con l’art. 659, il quale è inserito tra le contravvenzioni concernenti l’ordine pubblico e la tranquillità pubblica. L’ordine pubblico è il buon assetto ed il regolare andamento della vita sociale; la tranquillità pubblica, che rappresenta l’aspetto soggettivo dell’ordine pubblico, è la serenità d’animo che deriva al popolo dall’assenza di motivi di allarme, di commozione e di molestia. Inoltre, secondo una sentenza della Cassazione (del 2006), i cittadini possono rivolgersi direttamente al sindaco e questi può decidere un abbassamento dei decibel anche se questi ultimi rientrano nei casi previsti da leggi nazionali, ma non ottennero nulla.

 

Nunzio De Pinto

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