GIOIA SANNITICA – Redatto un Regolamento per i cani randagi presenti sul territorio. Lo scopo di questo regolamento approvato in commissione il 22 dicembre scorso, e poi all’unanimità nel Consiglio Comunale del 28 dicembre 2015, è quello di dare la possibilità a delle persone del posto di adottare cani abbandonati sul territorio gioiese. Per far ciò bisogna seguire delle procedure che il regolamento prevede: innanzitutto procedere alla segnalazione randagio. Informata l’A.S.L. si provvederà a portare il cane nel canile e censito apponendo su un registro dotato di un registro razza, età e condizioni fisiche generali. Chi interessato può, poi,  recarsi al canile e può scegliere il cucciolo da adottare, che gli sarà affidato dopo  formale richiesta e dopo aver proceduto alla compilazione di un modulo già disponibile al Comune e presso la Polizia Municipale. Ovviamente l’affidamento sarà possibile previe dovute verifiche e accertamenti. Dopo un anno i vigili si recano a casa del richiedente per verificare le condizioni e lo stato di salute del cane e se il controllo andrà a buon l’ufficio tesoreria del Comune provvederà ad elargire una somma una tantum pari a 300,00 euro alla persona che ha in affido il cane.

“Ci stiamo attivando, inoltre, come amministrazione, – ha dichiarato Vincenzo Della Vecchia, a capo della Commissione Regolamenti –  con a.s.l e volontari veterinari per la microcippatura e sterilizzazione del cane, questo per dare a chi vuole adottare un cucciolo, un incentivo a prendersene cura”.

“Importantissimo provvedimento – lo definisce il sindaco Michelangelo Raccio che ha continuato – oltre alla possibilità che viene data al cittadino c’è un concreto risparmio per le casse comunali che si troverebbero a spendere decisamente meno rispetto alla retta di un canile”.

“Come commissione, ha concluso Della Vecchia –  ci siamo impegnati a migliorare o integrare questo documento qualora se ne presentasse la necessità. Siamo il primo Comune del comprensorio che sta cercando un’alternativa al canile, penso sia un atto di responsabilità e civiltà che tutte le amministrazioni debbano cominciare a prendere in considerazione”.

 

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