Ha deciso di far sentire la propria voce e quella di centinaia di giovani che “negli ultimi anni non sono nemmeno stati presi in considerazione” e come primo passo ha inaugurato il nuovo comitato. Benito De Luca ha tagliato il nastro alla sede di “Casaluce futura” nel Rione San Lorenzo, un evento che ha visto la presenza di persone che hanno voglia di cambiare le sorti della città. Un luogo dove i rappresentanti ascolteranno i problemi e i disagi non solamente del Rione San Lorenzo ma anche dei cittadini residenti di via Lemitone.
“Voglio portare avanti l’eredità di mio padre – afferma il presidente del comitato De Luca – da cui ho appreso la passione politica e la voglia di fare qualcosa per la mia comunità e per questo Comune. Siamo stanchi di questa amministrazione comunale fallimentare, l’attuale sindaco Pagano non ha fatto nulla per migliorare la vita dei casalucesi”. La volontà è quella di portare un esponente delle due zone della città in consiglio comunale: “Perché nel corso degli ultimi anni i vari candidati sono arrivati al Rione San Lorenzo e quindi in via Lemitone solamente per chiedere voti e per fare false promesse. Ora vogliamo essere protagonisti della politica cittadina cercando noi stessi di dare una svolta alle nostre aspettative future”. Un movimento che è nato dalla voglia di tanti giovani di portare aria fresca in un Consiglio che parla la stessa lingua da troppo tempo: “Vogliamo essere portatori sani di idee e di novità – afferma con forza Benito De Luca – perché i problemi che affliggono il nostro territorio devono essere affrontati e risolti e non possono essere chiusi in un cassetto per altri cinque anni. Anche gli elettori devono capire che serve un cambiamento e che non si può accettare un altro quinquennio con un sindaco e una maggioranza immobile e cieca ai disagi della gente”. Passa quindi alla disamina di progetti già praticamente pronti “come la scuola nel Rione San Lorenzo e l’allargamento di via Lemitone che non sono stati presi nemmeno in considerazione mortificando le persone che vi abitano. Interventi che sono rimasti solamente sulla carta”. Infine un elogio al gruppo: “Stiamo lavorando bene, possiamo fare la differenza”.