«La seta di San Leucio non esiste più: è amaro dirlo, ma in queste ore, sta scomparendo una delle produzioni simbolo di Caserta tra l’indifferenza più totale». A fotografare la situazione l’avvocato Massimo Golino, candidato al consiglio regionale. «Parlare dell’oggi sarebbe inutile, dal momento che la crisi mondiale, la concorrenza con la Cina, sono fattori che, ovviamente, non hanno risparmiato nemmeno una produzione eccelsa come la seta di San Leucio – ha spiegato – è, però, opportuno, guardarsi immediatamente dietro le spalle per dire come una politica poco accorta ha determinato questo sfacelo. Tra la fine degli anni 90 e l’inizio del 2000 il tema del polo serico casertano era attualissimo. Finanziamenti regionali, misti alla volontà delle imprese di realizzare un grande agglomerato industriale, facevano pensare addirittura al rilancio del settore. Non è stato così. L’assenza di un indirizzo politico forte, l’incapacità di guidare il processo da parte delle istituzioni, ha fatto in modo che abortissero sia il polo serico della ex Saint Gobain che quello di Carinaro che non ha rispettato le attese degli operatori del settore». L’avvocato Golino sottolinea come l’assenza di una buona pratica politica abbia fatto in modo che crollasse un settore come quello della seta che ci viene invidiato da tutto il mondo. «L’esperienza del polo serico è l’ennesimo segnale di come senza una politica capace di programmare lo sviluppo, di individuare le esigenze del territorio e di sfruttare nel modo giusto i finanziamenti – ha spiegato – questa provincia continuerà ad essere la terra delle occasioni perse. In tale direzione, diventa fondamentale la composizione del prossimo consiglio regionale che avrà il compito di gestire la seconda tranche di finanziamenti europei, indispensabili per trascinare la provincia di Caserta e la Regione Campania dalle secche in cui si trova attualmente».

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