Si inasprisce sempre di più lo scontro fra i pasdaran del sindaco Andrea Moretti ed il presidente del Consiglio comunale di Gricignano, Salvatore Cesaro. Nel pomeriggio di oggi, infatti, il vicesindaco Andrea Aquilante, gli assessori Alfonso Buonanno ed Attilio Guida ed i consiglieri Antonio Lucariello e Carmine Della Gatta hanno presentato la richiesta di convocazione di una seduta del civico consesso con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia proprio per Cesaro. Ovviamente il tutto è diretta conseguenza dello scontro istituzionale consumatosi nella giornata di venerdì fra il primo cittadino ed il presidente dell’assise sulla convocazione urgente di un consiglio comunale per il giorno seguente. Scontro che vide i due non recedere di un millimetro e che portò sabato pomeriggio comunque allo svolgimento della seduta incriminata dove vennero approvati i due punti all’ordine del giorno inerenti la TARI e la IUC. Ma il violento faccia a faccia non poteva non aver strascichi ed oggi puntuale è arrivata la vendetta della maggioranza, con i quattro firmatari della richiesta che hanno scritto “come dichiarato dal sindaco nella seduta di Consiglio comunale del 30 aprile 2016, nonostante in data 28 aprile 2016 il presidente avesse autorizzato il primo cittadino a convocare, in sua assenza, il Consiglio urgente per l’approvazione della Tariffa Tari 2016, il giorno seguente, alle ore 11:58, accompagnato da due consiglieri di minoranza, protocollava presso la casa comunale la nota numero 4461/2016 nella quale incredibilmente sosteneva che l’indicata convocazione di Consiglio era stata effettuata dal sindaco senza alcuna sua delega e, quindi, doveva ritenersi nulla. Orbene, anche se l’incredibile tesi del presidente fosse stata vera (ma davvero non si vede come!) la strumentalità del comportamento assunto è comprovata dal fatto che lo stesso (in ragione della imminente scadenza dei termini perentori posti all’ordine del giorno) anziché procedere ad una nuova convocazione del Civico consesso, irresponsabilmente si allontanava dalla casa comunale senza concordare il da farsi con gli uffici preposti”. E la ragione del comportamento di Cesaro per i suoi oppositori va cercata nella “volontà di paralizzare l’attività del Consiglio comunale impedendo l’approvazione di deliberati fondamentali per il funzionamento della macchina amministrativa e propedeutici all’approvazione del consuntivo di bilancio”. In altre parole volano gli stracci e sembra essersi scatenata una guerra senza quartiere, dove la priorità è diventata regolare i conti interni invece di affrontare le questioni amministrative su tappeto. Non resta che aspettare la prossima puntata.












