“Non riesco a spiegarmi come sia possibile che in una realtà politica come quella di Gricignano di Aversa si permetta, da due anni a questa parte, alla locale dirigenza di non convocare un’assemblea cittadina, nonostante le numerose richieste loro pervenute. E’ incredulo e indignato Giuseppe Diretto. Per manifestare tutto il suo disappunto il giovane componente dell’assemblea regionale del Pd si affida a una lettera aperta dai toni sobri ma al tempo stesso netti e decisi. Nel mirino il gruppo dirigente provinciale e cittadino. Il motivo? La gestione antidemocratica del circolo di Gricignano avallata colpevolmente a Caserta. “Sono un giovane di 24 anni – scrive Diretto – da qualche anno ho scelto di avvicinarmi al Partito Democratico perché affascinato dal senso di democrazia e di partecipazione che contraddistingue questa realtà politica. Ho partecipato, impegnandomi attivamente, alle primarie (che ritengono siano la manifestazione della democrazia per eccellenza) che si sono succedute negli ultimi anni. A piccoli passi ho cercato di dare il mio contributo per la crescita del PD, soprattutto nella realtà a me più vicina e cioè quella di Gricignano di Aversa, non a caso ho scelto di candidarmi all’elezione del congresso regionale, ed oggi posso essere fiero di far parte dell’assemblea regionale. Purtroppo il mio entusiasmo, per questo nuovo percorso, è stato stroncato dal comportamento della Dirigenza locale e provinciale del Partito Democratico, un comportamento distante anni luce dai principi di democrazia e partecipazione a cui si rifà questo partito”.
Poi l’affondo contro la segreteria provinciale dei Dem casertani. “Personalmente – aggiunge Diretto – ho sempre pensato che le sezioni del partito, radicate sul territorio, fossero luoghi dove confrontarsi, dove poter avviare un dialogo politico serio e costruttivo ed invece, mio malgrado, ho dovuto aprire gli occhi e constatare l’amara realtà che vede le sezioni dei paesi come il mio come roccaforti dell’attuale dirigenza provinciale, che a convenienza in prossimità dell’elezioni fa visita alla sezione spendendo tanto belle quanto inutili parole sulle problematiche del nostro territorio. Ho cercato, sforzandomi non poco, di trovare una motivazione per questo antidemocratico modo di agire, ed infatti ho sollecitato a più riprese il Segretario provinciale Raffaele Vitale invitandolo ad intervenire nel merito della vicenda. Ebbene, non ho ricevuto mai una risposta, mai un riscontro o un qualunque gesto di interessamento alle vicende della locale sezione di Gricignano. Un silenzio assordante, che quanto meno fa riflettere e che mi porta a pensare che sia bastato semplicemente sostenere, alle elezioni per il segretario provinciale, l’allora avversario dell’attuale Segretario per determinare dei comportamenti tanto assurdi quanto ingiustificati. Anche perché, le primarie interne al Partito sono occasioni per costruire e non per scatenare “faide interne” al partito stesso, questo lo dovrebbe tenere ben presente un giovane segretario che ha sempre affermato di volersi discostare dal vecchio modo di fare politica”. La missiva di Giuseppe Diretto si conclude con un appello a Vitale: “Spero che questo mio personale sfogo serva a “risvegliare” il Segretario e tutta la Dirigenza provinciale, mi auguro che si stronchi questo silenzio e che una volta e per tutte si prendano gli opportuni provvedimenti al riguardo, permettendo così anche ai giovani gricignanesi di avvicinarsi e dare il proprio contributo al Partito Democratico”.
Non c’è che dire: quella di Diretto è una lettera che solleva una serie di importanti questioni politiche, ponendo sul tavolo del dibattito il delicato tema della democrazia interna. Ma il componente dell’assemblea regionale del Pd ha sbagliato mittente. Forse, proprio la giovane età, non ha ancora compreso che Vitale è il segretario facente finzione. Se vuole ottenere qualcosa deve rivolgersi direttamente alla troika Graziano-De Michele-Villano. Sono loro quelli che comandano. Quelli che decidono. Vitale non si è ancora accorto di aver vinto il congresso. È solo un cavallo di troika…
Mario De Michele












