Si rischia il cortocircuito istituzionale e deliberativo a Gricignano di Aversa. Martedì mattina alle ore 10:00 è convocato il consiglio comunale chiamato a discutere, dopo la diffida da parte del Prefetto di Caserta, Arturo De Felice, il bilancio di previsione per l’anno in corso, ma ad oggi non è chiaro se tale seduta si comporrà in maniera formalmente legittima. I dubbi scaturiscono a seguito dell’approvazione della sfiducia al presidente del consiglio comunale Salvatore Cesaro e l’elezione del suo successore: Antonio Lucariello, lo scorso 18 maggio. Una procedura ritenuta non conforme alla procedure statutarie dalla minoranza, tanto che la stessa ha annunciato pubblicamente di voler impugnare tali delibere consiliari, dopo aver abbandonato l’aula al momento del voto. Ma il rischio ingorgo istituzionale e soprattutto amministrativo risiede nel fatto che ad oggi, e cioè a meno di 48 ore dalla seduta del civico consesso, non sono stati forniti ai consiglieri i processi verbali della seduta del 18 maggio come previsto dal regolamento consiliare. A questo punto coloro che hanno abbandonato l’ultima assise civica si trovano nella paradossale situazione di aver lasciato l’aula mentre era in carica Cesaro, e ora hanno fra le mani una convocazione firmata Lucariello, senza tuttavia avere formale contezza di quanto successo e votato dal consiglio non avendo mai potuto visionare i verbali dei punti con i quali si è provveduto alla sfiducia ed alla sostituzione di Cesaro. Fra gli ambienti di opposizione si sostiene che questo ritardo nel fornire i verbali dei processi deliberativi sia voluto al fine di far decorrere i termini di legge che consentono ai consiglieri, che lo hanno annunciato, di presentare ricorso alla giustizia amministrativa avverso le delibera dello scorso 18 maggio.

Francesco Paolo Legnante

 

 

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