Nel suo interessante saggio “Social Psychology”, David Myers, docente di psicologia all’Hope College del Michigan (Stati Uniti), scrive tra le altre cose: “Vi è una realtà oggettiva là fuori, ma noi la vediamo attraverso gli occhiali delle nostre credenze, attitudini e valori”. Da quanto accaduto a Gricignano tra la giornata di venerdì e quella di sabato scorso sembra, lo diciamo col sorriso sulle labbra, che l’apprezzato psicologo abbia doti profetiche. Il 18 maggio il sindaco Andrea Moretti, il vice Andrea Aquilante e l’assessore Michele Oliva hanno avuto la faccia tosta, per non dire altro, di approvare in giunta il preliminare del Piano urbanistico comunale. Un vero è proprio blitz (a proposito di attitudini e valori) in piena campagna elettorale delle comunali, nella quale, come aggravante, tutti e tre sono impegnati in primissima persona nella lista “Uniti si può fare”. Il vice è addirittura candidato sindaco. Moretti e Oliva sono in lizza per un posto in consiglio. Non ci sarebbe bisogno di soffermarsi oltre per comprendere che il varo del Puc nel bel mezzo della contesa elettorale dà adito a chiunque, anche alle autorità competenti esterne alla politica, di nutrire il sospetto, non spetta a noi stabilire se fondato o no, che l’approvazione dello strumento urbanistico possa essere utilizzata per creare consenso. Un dubbio che diventa ancora più forte di fronte alla posizione degli altri due componenti dell’esecutivo Moretti, cioè Attilio Guida e Alfonso Buonanno. I due assessori uscenti hanno inviato proprio il 18 maggio al sindaco Moretti e al segretario comunale una comunicazione, tramite Pec (posta elettronica certificata, con tanto di ricevuta di consegna), per avvisare il primo cittadino e il dirigente comunale di essere impossibilitati a partecipare alla seduta di giunta per motivi personali. hanno precisato di non poter essere presenti per motivi personali.
Come se non bastasse Buonanno e Guida hanno anche chiesto il rinvio della seduta dell’esecutivo della seduta e che le prossime fossero convocate in forma scritta e con l’indicazione degli argomenti da trattare. Oltre che non in modo “improvvisato” ma con un preavviso ragionevole. Come dare torto ai due assessori? Moretti infatti ha comunicato a Guida e Buonanno solo alle 10.36 del 18 maggio, tramite Whatsapp, che nel pomeriggio dello stesso giorno si sarebbe tenuta la seduta di giunta, senza peraltro fare alcun cenno ai punti all’ordine del giorno, tanto meno che si sarebbe proceduto all’approvazione di un argomento di così tale rilevanza quel è il Puc. Fregandosene altamente della richiesta dei due assessori, il sindaco, Aquilante e Oliva hanno dato via libera al Puc. Perché questa forzatura? Come mai la richiesta di ben 2 esponenti su 5 dell’esecutivo non è stata nemmeno presa in considerazione? Boh. Lo stabilirà chi di dovere. Fatto sta che si tratta di una decisione discutibile. E scorretta sul piano istituzionale e politico. Decisione che, ripetiamo, alimenta sospetti e polemiche. Quanto meno si può pensare che i tre candidati abbiano voluto dare un “segnale” agli elettori, in particolare a quelli direttamente interessati al Puc. Non sappiamo poi se il Piano urbanistico avvantaggia anche qualche parente degli amministratori uscenti. In tal caso si configurerebbe un palese conflitto di interessi impugnabile davanti al Tar. C’è da dire che gli stessi Attilio Guida e Alfonso Buonanno non sono contrari all’adozione del Piano, tutt’altro. Ma giustamente hanno contestato il metodo che trasforma il provvedimento in un colpo di coda. Non contento, chi ha effettuato il blitz ha pensato bene di mettere anche una ciliegina sulla torta. Prima di essere pubblicato sull’albo pretorio online del Comune dove nel momento in cui scriviamo non c’è ancora traccia (la foto in alto a sinistra è di oggi 21 maggio 2018 alle ore 16.59, nella prima stesura del pezzo non è stata pubblicata per problemi tecnici), il preliminare del Puc, con tanto di planimetria, è stato pubblicato su Pupia (foto a destra), portale web che, a quanto ci risulta, è di proprietà del vicesindaco Aquilante. Stranamente, come potete osservare voi stessi, risultano i provvedimenti n. 602 e 604 ma manca il 603. È inaudito, gravissimo e pazzesco che l’atto sia stato reso pubblico tramite una testata giornalista e non come prevede la legge sull’Albo pretorio. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Non sappiamo chi abbia fatto “uscire” la delibera di giunta. Possiamo ipotizzare che sia stato uno tra Moretti, Oliva, il segretario comunale e lo stesso Aquilante. Al limite, volendo minimizzare, potremmo ridurre la cosa a una bambinata. Se fosse così possiamo immaginare chi sia il “colpevole”.
Mario De Michele