AVERSA – Clamoroso. Ad Aversa c’è uno che le spara più grosse di Berlusconi. Chi è? Facile: il sindaco Giuseppe Sagliocco. Il primo cittadino fa sapere che sta “ponendo in essere nei numerosi incontri con i rappresentanti dell’Istituto Autonomo Case popolari della Provincia di Caserta”.

L’obiettivo? “Migliorare la qualità della vita di tutti coloro che occupano abitazioni all’interno di quartieri dell’Iacp”. Uno sforzo immane. Sagliocco non sta facendo altri che fare il suo dovere (poi vedremo con quali risultati), ma propaganda questo suo impegno come un’impresa da superuomo. Impavido e instancabile sbandiera ai quattro venti, udite, udite, che “per risolvere l’annosa questione che vedeva Iacp e Comune contrapposti per questioni economiche e giuridiche ci sono stati numerosi incontri da parte dei dirigenti dei due Enti”. Il sindaco aggiunge: “Iacp, infatti, richiedeva il pagamento di fitti di immobili requisiti in passato dal Comune di Aversa che, dal suo canto deteneva una serie di debiti per canoni idrici e Ici non pagati”.

Ma gli sforzi del super sindaco non si fermano qua. Leggete cosa riesce a fare questo sindaco instancabile: “Numerosi sono stati gli incontri istituzionali – dice – per addivenire ad una soluzione complessiva. Nel corso di questi incontri è emerso che il debito presunto del Comune potrebbe essere ridimensionato. Sono in corso di verifica, infatti, dei documenti che potrebbero attestare che il Comune di Aversa ha requisito ed assegnato degli appartamenti a soggetti che avrebbero diritto e già inseriti nelle graduatorie dell’Iacp. Se ciò si verificasse il debito del Comune di Aversa nei confronti dell’Istituto Autonomo Case Popolari potrebbe essere diminuito o addirittura azzerato”.

Poi la chicca finale, davvero gustosa, una ciliegina sulla torta: “Stiamo ponendo le basi per mettere in moto un grande processo culturale per affermare una nuova cultura dell’abitare, che sappia legare la qualità dell’edificio il confronto che esso offre, la qualità e la sicurezza e la qualità sociale dell’abitare e del vivere. È un percorso che dobbiamo iniziare insieme, con convinzione, anche se occorrerà superare tanti ostacoli, resistenze e pigrizie”.

Insomma, tanto fumo e poco arrosto. Il sindaco sceriffo è solo chiacchiere e distintivo.

Mario De Michele

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