SANT’ARPINO – “Negare l’evidenza oltre ad essere immorale ed irrispettoso nei confronti dei cittadini è un gravissimo atto di codardia politica. Di Santo “cuor di leone” sta facendo di più sta nascondendo la verità, cercando di arrampicarsi sugli specchi ingannando continuamente i santarpinesi!! Purtroppo, però, tutti sanno benissimo che la Carimed è una ditta figlia del sistema Di Santo, che vanta crediti per migliaia di Euro per lavori che gli vengono regolarmente assegnati. Un’azienda che fra i tanti pregi ne ha due straordinari e cioè quello di avere fra i propri dipendenti sia il figlio della sorella di don Turiddu (Salvatore Brasiello) che il nipote del Grande Capo (Eugenio Di Santo)!”. Così in una nota il leader dell’opposizione di Sant’Arpino Libera e Democratica Francesco Capone che torna pesantemente all’attacco del sindaco Di Santo e della sua maggioranza.
“Ma, voi direte, che malpensante questo Capone. Sarà sicuramente un caso. Certamente! Come è una pura casualità quella che vede lo studio Calabria- Nolè percettore di parcelle di centinaia di migliaia di euro. Per mera combinazione, questo Nolè è il cognato dell’attuale capogruppo di maggioranza e genero dell’ex assessore alla Cultura, i Lettera padre e figlio! Altro scherzetto del fato vede coinvolto il buon Nicola a’ Pacchiana, a cui sono stati assegnati lavori e lavoretti di varia natura, per capacità che prescindono dal fatto che sia il consuocero della sorella del capo (sempre Di Santo!!!)”.
“Ma a Sant’Arpino – aggiunge ancora Capone – direte voi si lavora solo se si è parente o affine di qualche pseudo-amministratore??? No! A volte basta essere amico intimo, o meglio ancora sponsor elettorale, di qualche disoccupato cronico che riveste ahimè la carica di vicesindaco (tale Fioratti!!!) Cari concittadini, è evidente che il sindaco Di Santo e l’intera giunta hanno fondato la propria azione di governo sul nepotismo più becero e squallido mettendosi sotto i piedi principi tanto sbandierati di trasparenza, legalità e senso di responsabilità. O Di Santo e soci veramente non conoscono il significato di queste parole o si sono semplicemente dimostrati dei politicanti di quart’ordine. Sono più che mai convinto che i nuovi consiglieri di maggioranza hanno bisogno di una buona bussola per cercare di districarsi nel marasma creato da Di Santo e Turiddu Brasiello. Ad oggi non si riconoscono nemmeno fra di loro e si accontentano di deleghe fantasma credendosi dei Ministri con competenze nazionali!”
“È ora di dare, invece, una cartina aggiornata a tutti i santarpinesi per portare un po’ di luce e chiarezza dove Di Santo ha creato, ad arte, nebbia e confusione per fare i propri comodi. Bisogna rimettere al centro la legalità, la meritrocrazia e soprattutto la trasparenza! Ricordate sempre che gli amministratori sono dei servitori del popolo e non dei signorotti che fanno il bello e cattivo e soprattutto sistemano le proprie faccende personali e quelle di amici e parenti!”.