E’ proprio vero che nel Pd campano succedono cose da pazzi. La conferma? Collegatevi al sito ufficiale dei dem casertani e cliccate sull’appello per sottoscrivere la petizione contro la violenza sulle donne. Non ci crederete mai, ma il link (cllicca qui) vi dirotta sul portale donnepdcampania.it dove si pubblicizzano sesso occasionale e incontri per adulti. Incredibile. Non sappiamo se ridere o piangere. Il “caso” è stato sollevato sul suo profilo Fb da Nadia Verdile, valente giornalista, da sempre impegnata per la tutela dei diritti delle donne. La collega ha provato a sottoscrivere la petizione tramite il sito del Pd di Caserta, ma si è ritrovata su un sito porno. Se non ci credete, fate la stessa cosa. Fino al momento in cui stiamo scrivendo, è ancora così. Eppure Verdile ha lanciato l’allarme già ieri sera. Ma per ora nulla è cambiato. L’unica cosa accertata è che si tratta di un attacco di un hacker lanciato al sito regionale. Certo, può capitare, però tutti coloro che hanno commentato l’accaduto, in primis Verdile, si sono posti la stessa legittima domanda: possibile mai che il portale ufficiale di un partito non sia costantemente monitorato? “Un partito che non comunica, che non controlla il sito e che non sa cosa accade in quella che è la sua pagina a cui potrebbe accedere tutto il mondo – osserva giustamente Nadia Verdile – come può essere credibile quando parla della gente? So bene che le democratiche non hanno quello per la testa ma ancora una volta si gioca sulla pelle delle donne e dal partito non se ne accorgono perché loro non sanno…”. Rosa Castrillo difende il lavoro delle Democratiche casertane: “Di problemi ce ne sono tanti in tutti i partiti. La comunicazione è uno di questi. Queste segnalazioni sono preziose. Ma non possono e non devono essere un’ accusa.. su un tema così delicato poi dobbiamo fare squadra”. Esprime il suo rammarico anche Antonella Palermo, pure lei apprezzata giornalista, oltre che componente del coordinamento casertano Donne Pd. “….banchetti, raccolte firme, i gazebo da montare, corse a Napoli, a Roma, manifesti, volantini (sempre a spese proprie, sempre con l’autotassazione d poche volontarie)… la battaglia contro la violenza sulle donne con le democratiche casertane è partita nel 2010, ben prima che divenisse per alcuni “moda convegnistica”. Che scoramento quello che è successo. Come dice Rosa, viene colpito tutto il lavoro fatto con fatica e passione. Nadia è chiaro che la critica non era a noi (non ci vedo assai credibili a smanettare per creare siti hot ). Cmq vediamo quanto sarà veloce il regionale a rimediare. Nel frattempo studio da hacker, non si sa mai”. Ma Verdile, che non mette assolutamente in discussione il lavoro svolto dalle dem casertane, pone l’accento su due questioni importanti e ineludibili: la credibilità del Pd e il rispetto verso chi visita il portale ufficiale del partito. “La mia rabbia è verso un partito che non è in grado né di comunicare né di avere rispetto per quelle lettrici e quei lettori che, nonostante tutto, cercano informazioni dirette sulla pagina ufficiale. I giorni trascorsi sono serviti per avere certezza che non gliene frega niente a nessuno di quello che la gente legge. Vanno per i fatti loro. E questo un partito non se lo può permettere”. Altrimenti, aggiungiamo noi, il partito va a puttane…
Mario De Michele
P.S. Dopo il nostro articolo l’appello contro la violenza sulle donne è stato rimosso dal portale del Pd di Caserta