CASERTA – “In queste ore, attraverso un’operazione denominata “semplificazione impiantistica”, la nostra provincia, nel silenzio più assoluto, si impoverisce di un importante tassello del quadro industriale e logistico.” – a dichiararlo Antimo Bucciero, responsabile del dipartimento Lavoro, Welfare e Politiche Sociali della federazione provinciale casertana dei Giovani Democratici. “Dietro quell’etichetta – prosegue – quasi innocente, affibbiata dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria, si nasconde in realtà un’operazione ben più grossa di dismissione di una parte importante dello scalo merci ferroviario di Maddaloni-Marcianise Sm.To situato all’interno dell’Interporto Sud Europa,in pratica la capacità di ricezione dei treni merci dello scalo viene di fatto dimezzata.”

L’intervento, che è attivo a partire dalle ore 12:00 del 27 Luglio, prevede la “sospensione all’esercizio commerciale” (in pratica la dismissione) di un intero “fascio” di binari, quello denominato “Direzioni e Partenze”, mentre il restante fascio, quello precedentemente denominato “Arrivi” viene fortemente modificato per adempire alle funzioni di Arrivo-Smistamento-Transito-Partenza dei treni.

“Ci si domanda anche che fine abbia fatto il progetto “Autostrada Viaggiante” depositato in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati e discusso in Provincia”- aggiunge Luca Moschetti, resp. Infrastrutture e Trasporti “Il progetto sarebbe stato in grado di diminuire i costi e di velocizzare il trasporto di materie su rotaia trasportando direttamente l’intero automezzo, non viaggia solamente l’UTI ovvero il container, la cassa mobile o il semirimorchio, ma l’intero automezzo, con autista. Il tratto sperimentale è quello che intercorre tra Marcianise-Maddaloni e Bologna Interporto. La proposta avrebbe potuto rilanciare l’interporto Sud Europa Marcianise-Maddaloni dando possibilità di incrementare il traffico merci, ed avvicinare nuovi operatori logistici non interessati al trasporto di sole UTI, con benefici in termini di sviluppo economico e occupazionale non indifferenti.”

“Sebbene l’iniziativa sia spinta da motivazioni di tipo economico, incentrata dunque al risparmio sugli oneri di gestione e manutenzione dell’impianto, non può di certo essere giudicata funzionale e in linea con le aspettative del nostro territorio. Una minore capacità ricettiva di treni, potrebbe generare minor traffico causando gravi ripercussioni a tutto l’indotto e alla filiera del trasporto, settore in cui sono impiegate centinaia di lavoratori” – sottolinea Pasquale Stellato, segretario provinciale GD.

Lo scalo merci, sorto negli anni ’90, è tra i più grandi ed attrezzati d’Italia e d’Europa, nasce come importante snodo ferroviario di collegamento tra il Nord ed il Sud del paese, effettua collegamenti quotidiani anche città Europee, e serve un indotto cospicuo rappresentato dall’ISE.

“Crediamo fortemente che la ripresa economica del nostro Paese e del nostro Territorio debba necessariamente passare anche attraverso le Infrastrutture, giudichiamo pertanto inappropriata qualsiasi tipo di dismissione infrastrutturale, ed auspichiamo che le Istituzioni si interessino alla questione, anche attuando politiche di incentivazione del trasporto ferroviario, affinché sia l’ambiente (disincentivando il trasporto su gomma) che lo sviluppo, soprattutto occupazionale, del territorio ne trovino beneficio.” Concludono unanimemente Antimo Bucciero, Luca Moschetti e Pasquale Stellato.

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