“L’Interporto Sud Europa diventerà la piattaforma logistica più importante d’Europa per gli scambi commerciali con Africa e Medio-Oriente, sul modello dei porti di Rotterdam e Shangai. La Regione Campania lavorerà per questo obiettivo e da subito posso garantire che non ci sarà alcun conflitto con le altre strutture interportuali ubicate nel territorio regionale”. Lo ha affermato il Governatore Vincenzo De Luca nel corso della visita tenuta a Marcianise (Caserta) presso gli uffici dell’Interporto Sud Europa, un’infrastruttura ubicata in un’area di 6 milioni di metri quadrati, collegata via ferrovia con il porto di Napoli, ricadente nelle aree industriali dei Comuni di Marcianise e Maddaloni che negli anni non è mai decollata per i problemi e i ritardi burocratici accumulatisi, specie sul fronte delle autorizzazioni rilasciati dai due enti locali. Nel tempo i capannoni e i binari per l’intermodalità sono sorti solo nel territorio di Maddaloni, le cui amministrazioni hanno quasi sempre collaborato con la società Interporto Sud Europa, mentre per circa due decenni il Comune di Marcianise, a causa anche dei tre scioglimenti avvenuti per le dimissioni dei vari sindaci succedutisi negli anni, non ha mai autorizzato l’inizio delle opere. La situazione è cambiata con l’elezione nel giugno scorso dell’attuale sindaco Antonello Velardi, che ha chiuso “la lunga diatriba con la società che gestisce l’Interporto”. “Avevamo il dovere di far ripartire le opere” ha spiegato Velardi; “il nostro obiettivo – ha proseguito – è rafforzare il tessuto economico di un territorio che ha enormi potenzialità per dare un segnale chiaro agli imprenditori e alla politica. Così potremo inoltre verificare se siamo stati all’altezza come classe dirigente”. Con l’inizio delle opere anche nel territorio marcianisano – saranno realizzati oltre a capannoni e binari, anche immobili che ospiteranno banche, poste e un hotel – l’estensione totale dell’Interporto sarà di 8milioni di metri quadrati. Al momento dei servizi offerti dall’Interporto – dove c’è anche la Dogana – usufruiscono 40 aziende, ma anche i Monopoli di Stato per sigarette e altri valori bollati; undici i binari lavorabili su cui si concretizza la cosiddetta intermodalità, ovvero dove arrivano dal Porto di Napoli i treni o i tir con i container carichi di merci che vengono poi caricate su altri treni che partono alla volta dell’Italia ma anche dell’Austria e della Germania. Per ora sono solo due i treni carichi di merci che partono giornalmente dall’Interporto; il responsabile della logistica Antonio Zuccaro spiega che “entro fine anno saranno circa 2700 i treni partiti in 12 mesi”; per il futuro prossimo si punta a sfruttare tutti i binari. “Non ci sarà alcun conflitto con l’interporto di Nola e le piccole strutture sorte nel salernitano a Mercato San Severino e nella Piana del Sele, ma un sistema integrato in cui l’Interporto di Marcianise-Maddaloni sarà la piattaforma logistica principale” conclude De Luca.

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