SANT’ARPINO – È ancora il Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Guarino, il bersaglio della durissime critiche dei consiglieri della minoranza vicini al Movimento “Sant’Arpino Libera@Democratica. “Adesso- si legge in una nota ufficiale- si comprende chiaramente perché ad inizio di consiliatura la maggioranza, spalleggiata dall’ineffabile Presidente del Consiglio, volle eliminare dal Regolamento la norma che disciplinava la possibilità di videoregistrare le sedute. Avevano ed hanno paura di essere controllati e sbugiardati.

Volevano assicurarsi il salvacondotto per le loro menzogne. Ora, se avrete la possibilità di osservare attentamente quei pochi frammenti di cronaca filmata che circolano in rete scoprirete due interessanti cose. La prima riguarda il comportamento inadeguato, arrogante, scostumato e di parte del Presidente del Consiglio, il quale, in continuazione, ha cercato di impedire i consiglieri di minoranza nel loro legittimo esercizio di una protesta civile e democratica, tentando addirittura di strappare con violenza il registro delle adunanze dalle mani del consigliere Elpidio Del Prete, minacciando di farli mettere fuori dall’Aula e chiedendo con veemenza l’intervento del Comandante della Polizia Municipale. La seconda ci fa vedere un comportamento del Presidente del Consiglio improntato unicamente a mettere in difficoltà la minoranza e chiaramente di parte, poiché lo stesso Presidente consentiva, invece, ai consiglieri di maggioranza un ‘trattamento di favore’, senza mai richiamarli al rispetto del regolamento nella loro sguaiata reazione alla protesta democraticamente messa in atto dalla minoranza. Non c’è nulla da meravigliarsi visto che la maggioranza ritiene il Presidente del Consiglio “cosa nostra”!Infatti, leggete – quasi da non crederci – cosa hanno scritto quelli di “Alleanza Democratica” per difendere il loro “protettore”: “Si accusa il nostro presidente del consiglio comunale Antonio Guarino di aver rifiutato la loro richiesta di riprendere con una telecamera il prossimo consiglio comunale”. Si, avete letto bene: il nostro Presidente, quindi “cosa loro”! Ecco quale concezione hanno della Democrazia e delle Istituzioni, una concezione in perfetta coerenza con lo stile”padronale” del capo di “Alleanza Democratica”! Ciò premesso, dicono ancora i consiglieri, è opportuno far rilevare, come giustamente è stato sottolineato, che: 1) Il Presidente si è rifiutato e non si “sarebbe”; 2) Il Presidente,che dovrebbe essere di garanzia e imparziale, ha deciso di essere uomo di parte; 3) Il Presidente, a norma di Regolamento e di legge (sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario), doveva iscrivere la proposta completa del parere del responsabile del servizio all’ordine dei lavori del Consiglio e l’0rgano consiliare, nella sua piena autonomia, doveva discutere e votare sulla proposta;4) La proposta non va riarticolata perché motivata e documentata e il parere del responsabile, peraltro parzialmente negativo,non implica alcun valore di giudizio ma è solamente parte del procedimento che concorre a definire la procedura dell’atto, sul quale è, come detto innanzi, chiamato a decidere l’organo deliberante; 5) Non sappiamo chi si debba vergognare: quelli che “derubano” i cittadini del diritto a sapere o quelli che operano una protesta democratica e civile per difendere i diritti dei cittadini e condannare l’arroganza e la violazione delle leggi da parte della maggioranza. Un’ultima precisazione la merita il diniego ad una testata giornalistica di video-registrare integralmente la seduta del civico consesso. Il regolamento attualmente vigente è vero che non prevede le riprese, ma è altrettanto vero che non le vieta. Lo stesso regolamento, tuttavia, parla di spazi da riservare alla stampa, norma, che smentendo le tesi sostenute dal Guarino, garantisce de facto lo spazio al libero esercizio della funzione giornalistica, che di norma si estrinsecar con la penna, con il taccuino, con un registratore audio, con la macchina fotografica e anche con una videocamera. Sono ormai alla frutta e si aggrappano a tutto e con largo uso della menzogna. Eppure il buon Lenin avrebbe dovuto insegnargli che, se la menzogna é lecita, occorre usarla con intelligenza.”

 

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