CASERTA – Il decreto sindacale di classificazione di “industria insalubre di prima classe”, rilasciato alla New Ecology dal Comune di Caserta lo scorso 30 aprile, sembra mettere una pietra tombale sulla lunga ed articolata vicenda del sito di stoccaggio e trattamento di rifiuti “pericolosi e non pericolosi” che si vorrebbe avviare in via Edison, località Lo Uttaro. Ma così non è, in quanto il decreto è stato rilasciato dal Sindaco “in via provvisoria” ed è comunque ancora in piedi un ricorso al Consiglio di Stato, che dopo aver negato la sospensiva, dovrà esprimersi nel merito. Su questo iter giudiziale troviamo il primo “buco nero” della vicenda.
L’Avvocato incaricato dal Comune di Caserta, infatti, ha pubblicamente dichiarato di non aver ricevuto dall’Amministrazione, nonostante una sua precisa richiesta, tutta la documentazione necessaria per consentire ai giudici di esprimersi con piena contezza dei fatti. Circostanza gravissima che la dice lunga sul reale impegno del Sindaco Del Gaudio e dei suoi per impedire l’entrata in funzione dell’impianto New Ecology. Scendere in campo, con altre parole, non equivale a giocare una partita; partita che l’Amministrazione Comunale ha affrontato fin dall’inizio con l’intensità di un blando allenamento, a partire dalla colpevole assenza alla “Conferenza dei Servizi” del luglio 2011, convocata dalla Regione Campania. C’è poi la delibera del Consiglio Comunale, votata all’unanimità, l’8 novembre 2011, per inibire qualsiasi attività concernente il ciclo dei rifiuti in un’area già martoriata e, scavando indietro nel tempo, la relazione della Struttura Tecnica del Prefetto di Napoli, anno 1996, nella quale si sanciva l’assoluta inadeguatezza del nostro territorio comunale ad ospitare impianti di trattamento rifiuti. Ritornando ai giorni nostri, il sopralluogo in situ del 24 aprile che non ha accertato accertato alcunché sul percorso degli scarichi fognari, condizione dichiarata dallo stesso dirigente all’Ecologia ing. Sorbo “imprescindibile per il rilascio dell’autorizzazione”. Ed ancora, madre di tutte le assurdità, i milioni di euro impegnati dalla mano sinistra della Regione Campania, per la caratterizzazione e successiva bonifica dell’area, mentre la mano destra inizia a disegnare il futuro assetto di Lo Uttaro: cintura verde attorno alla città? Polo scientifico e produttivo al servizio del costruendo Policlinico Universitario? Macchè, ancora ingorda bocca per rifiuti! Ed è con questa riflessione, di carattere generale, che i Consiglieri Comunali di “Speranza per Caserta”e “Futuro e Libertà” hanno presentato il 2 maggio una mozione consiliare, con la quale si chiede all’Amministrazione il rispetto della volontà dell’intero Consiglio Comunale, revocando il decreto emesso e sostituendolo con un nuovo decreto sindacale che vieti l’attivazione dell’impianto industriale in località Lo Uttaro, nell’interesse della salute pubblica, così come previsto dall’art. 216 del Testo Unico delle leggi sanitarie. Si tratta di una decisione di responsabilità politica volta a garantire la tutela della salute pubblica e la compatibilità ambientale con il costruendo Policlinico Universitario. E’ un problema di programmazione e pianificazione, concetti abbastanza sconosciuti al nostro Sindaco e ai suoi sodali. Costoro acconsentono ad un sito di stoccaggio e trattamento rifiuti in un area soggetta a bonifica e che si immagina in futuro con destinazioni completamente diverse; vogliono diventare un Comune virtuoso per la raccolta differenziata ma continuano a lasciare le isole ecologiche in balìa di sé stesse; parlano di mobilità sostenibile e riempiono le carreggiate di parcheggi (oltre a quelli che scavano, o intendono scavare, nel centro storico). Tra il dire ed il fare, c’è di mezzo Del Gaudio.