Nella giornata di ieri è stata emessa, dalla Sezione Distrettuale del G.I.P. del Tribunale di Napoli, ordinanza di rinnovazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di Gaetano Cerreto, 34 anni, e Antonio Mastroprieto, 38 anni. Gli stessi erano stati sottoposti in data 31 gennaio a fermo emesso dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Napoli, eseguito dalla Squadra Mobile di Caserta, quali responsabili del reato di estorsione aggravata dall’aver agito con metodologia mafiosa, al fine di agevolare il clan Belforte operativo nella città di Maddaloni, in pregiudizio di titolari di attività imprenditoriali del settore della ristorazione in Maddaloni. Le responsabilità degli indagati erano state già confermate dal Gip di Santa Maria Capua Vetere in sede di udienza di convalida dei fermi. Il GIP di Napoli ha rinnovato la custodia cautelare in carcere confermando ulteriormente l’esistenza dei gravi indizi di colpevolezza in capo Mastropietro e a Cerreto in relazione alle estorsioni perpetrate sul territorio maddalonese con l’utilizzo del ‘metodo mafioso’, essendo stato provato che le indebite richieste di denaro venivano effettuate ‘per conto’ del gruppo di appartenenza camorristico degli stessi, facente capo al pregiudicato Antonio Esposito detto ‘o sapunaro’, che, all’epoca dei fatti contestati era in stato di detenzione. In realtà, proprio il vuoto di potere determinato dal contemporaneo stato di detenzione di tutti i personaggi di maggiore spessore criminale della zona maddalonese, ha consentito di concentrare il monopolio delle attività delittuose in capo ad alcuni pregiudicati locali, tra cui il Mastropietro, il quale dava corso alla raccolta dei ratei estorsivi durante le canoniche festività, collaborato da Cerreto Gaetano. Il G.I.P. di Napoli ha inoltre confermato la misura cautelare della custodia in carcere anche in ragione dell’elevata pericolosità sociale degli indagati legata al loro agire spregiudicato e alle minacce di morte proferite reiteratamente alle vittime. L’estrema pericolosità sociale del Mastropietro è stata inoltre evidenziata in occasione del recente arresto, operato sempre dalla Squadra Mobile di Caserta che, lo scorso 13 febbraio, dava esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della DDA di Napoli per l’omicidio di Panipucci Daniele, reato di cui il Mastropietro è ritenuto responsabile unitamente ad Esposito Antonio detto ‘o sapunaro’ e a Senneca Domenico. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, hanno palesato come gli arrestati non abbiano esitato ad uccidere il Panipucci attingendolo con un colpo d’arma da fuoco al volto, a causa di contrasti insorti per la distribuzione di sostanze stupefacenti nella cittadina di Maddaloni. Mastropietro ed Esposito, rispondono, nel medesimo contesto, si associazione a delinquere di stampo camorristico in quanto ritenuti organici al “clan Belforte- fazione Maddaloni’.