Ci risulta al quanto imbarazzante avvertire la necessità, alla vigilia di ogni tornata  elettorale, di sollecitare le Istituzioni e invitarle a una scelta che buona prassi dovrebbe indicare come l’unica possibile. Non è la prima volta che ci ritroviamo a doverci battere per il metodo di selezione dei componenti dei vari seggi elettorali. L’ultima volta il sindaco De Lucia decise di non ascoltare le ragioni di una posizione di buon senso, optando per la nomina, scelta legittima ma da noi ritenuta politicamente poco opportuna. Non è mistero che tale pratica risulta essere lo strumento migliore nelle mani di chi ricerca facili vantaggi elettorali, premiando amici, compagni e “comparielli”.

L’ultima risposta del sindaco alle nostre obiezioni ci è parsa una debole giustificazione. Per principio ci sembra una fesseria indicibile rendere il ruolo di scrutatore uno strumento di assistenza ai “bisognosi”, per poi contraddire tale aberrante principio con i fatti, nominando per lo più giovani appartenenti alle rispettabili categorie di cui sopra. Non ci stancheremo mai di ribadire, dinanzi alla colpevole sordità di chi non vuol sentire, la emblematica necessità di ritrovarci “occupati” senza dover bussare alla porta della persona “giusta”. È un messaggio di speranza che travalica i confini della questione specifica, provando ad abbattere dal “piccolo” l’atteggiamento clientelare che distrugge progressivamente la reputazione e la credibilità delle nostre Istituzioni.

Non ci vengano a raccontare la comica storiella della meritocrazia e della competenza, inutile scusa per chi tenta di nascondere quello che inesorabilmente accade tutte le volte che si è scelto l’ “amico di turno”.

Sorteggio subito! E, se questo non sarà, le migliaia di ragazzi che si ritroveranno ingiustamente esclusi sapranno di chi è la responsabilità politica, traendone le doverose conclusioni.

 

Giovani Democratici di Maddaloni

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