Il tronco di S. Benedetto dell’acquedotto Carolino,progettato da Luigi Vanvitelli nel 1772 , per gran parte del suo percorso attraversa il territorio maddalonese, da ovest ad est, passando per il centro abitato della città, fino ad innestarsi nel Carmignano, in località Ponte Tavano, dove si presenta in elevato con una muratura di circa un chilometro di lunghezza. Esso per secoli ha convogliato le acque potabili provenienti dalle cascate della Reggia Vanvitelliana, nel Carmignano, storico condotto che , dal ‘600 fino all’inizio del ‘900, è stato il più importante rifornimento idrico per il centro storico di Napoli. Tale tronco del Carolino, dopo il lavoro di riscoperta degli studiosi Ventrella( Ettore e Roberta), riportato sul libro “ Le Reali Delizie” ed in numerosi articoli di stampa, e dopo un riuscitissimo convegno del marzo 2014, organizzato dal PD locale, è diventato un simbolo di identità culturale, entrando nel cuore dei cittadini maddalonesi. La soprintendenza di Caserta, nel 2015, vincolandolo per tutto il suo percorso, lo ha definitivamente consacrato come patrimonio da tutelare e da preservare. Tale riconoscimento rappresenta un risultato importante che ci incoraggia a proseguire nell’opera di recupero. L’associazione politica “ Democratici per Maddaloni”, nella quale si ritrovano tutti i promotori del suddetto convegno, compreso l’architetto E. Ventrella, ritorna con determinazione sull’argomento. Già il socio dell’associazione, nonché dirigente del PD l’architetto Marco Lombardi, membro della commissione PUC, ne ha prospettato ampiamente la sua valorizzazione . E’ nostro intento contribuire a valorizzare le risorse storico- architettoniche e paesaggistiche del territorio, anche con l’intento di dare dignità a spazi periferici che altrimenti sarebbero condannati al degrado con il rischio di un utilizzo insalubre. Per non parlare dell’enorme importanza che l’ispezione del condotto nella sua interezza, con l’individuazione capillare di tutte le prese d’acqua che da esse si dipartono e con ripristino della sua integrità, potrà finalmente impedire lo scarico in esso di acque tossiche provenienti dai tanti siti inquinati. Un condotto così prezioso, nato per convogliare la acque limpide e cristalline delle sorgenti del Fizzo non può continuare ad essere il canale che convoglia veleni. Il progetto di recupero dovrà prevedere inoltre la creazione di sentieri alberati che dovranno abbellire i percorsi e potenziare l’aspetto ambientale e paesaggistico, con particolare riferimento al tratto fuori terra in località ponte Tavano Percorrere sentieri , lungo le vie delle acque, traboccanti di storia ed espressione dell’ingegno dei nostri padri, resi ancor più suggestivi dal simultaneo restauro delle antiche masserie poste lungo il suo percorso ed ormai dimenticate, può contribuire ad arricchire l’animo umano di insospettata energia interiore, generata dalle atmosfere rievocative dell’esperienza e degli insegnamenti dei nostri antenati. Per i motivi sopraesposti, l’associazione si propone, in fase preliminare, il raggiungimento dei seguenti obbiettivi finalizzati al successivo recupero e rilancio del bene : 1) Promuovere un protocollo di intesa, unitamente ai comuni interessati (in particolare Caserta) , la Soprintendenza e il Polo Museale di Caserta nonchè il Demanio (proprietario del bene) finalizzato alla bonifica dell’intero tratto interrato e fuori terra del Tronco, compreso il restauro dei mulini di San Benedetto, dei torrini di ispezione e della parte emergente di innesto nel Carmignano; 2) Avviare la procedura di riconoscimento Bene Unesco anche di questo tratto dell’Acquedotto Carolino nel territorio di Maddaloni; 3) Contribuire all’apposizione del vincolo architettonico anche dell’acquedotto seicentesco del Carmignano, ancora presente nel territorio, in particolare dal mulino di Maddaloni a Montedecoro, fino ad incontrarsi con il Carolino nella zona di Ponte Tavano.

 

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