Nei prossimi giorni è previsto un intervento di rifacimento del manto stradale in una delle zone più dimenticate della città, un’area di confine. Quella parte di via Acquaviva che si fonde con via Santa Croce, diventando un tuttuno, di fatto l’arteria che collega Caserta con San Nicola la Strada. Proprio perché è una strada che con la sua linea di mezzeria segna il confine tra i due comuni, di fatto è anche la più difficile da manutenere. Atteso che è già complicato procedere e organizzare i lavori nei propri confini, figuriamoci quando poi c’è da pianificare l’intervento di concerto con un altro comune. Perciò, considerata l’eccezionalità dell’evento, mi sono permesso di compulsare l’Assessore Palmiero su alcune peculiarità negative che caratterizzano questo tratto di strada. Infatti, è una caratteristica, purtroppo non solo di via Acquaviva, quella di trasformarsi ad ogni acquazzone in un vero e proprio fiume. Le acque provenienti dal centro città confluiscono naturalmente, per un gioco di pendenze, verso l’arteria del quartiere che non riesce a disperdere attraverso le caditoie, il copioso flusso. Sono proprio le caditoie la nota dolente, infatti proprio nell’ultimo tratto di via Acquaviva, le stesse sono otturate o completamente ricoperte dall’asfalto. Spero che l’assessore tenga conto di quanto da me sollevato e da lui constatato, e valuti la possibilità di ipotizzare un intervento di più ampio respiro, che tenga conto del ripristino delle caditoie e dell’impianto fognario. Anche perché eventuali allagamenti della strada, comprometterebbero seriamente l’integrità e la durata del neo manto stradale.

Edgardo Ursomando

Consigliere comunale Caserta

 

 

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