” Il primo atto che farò quando sarò Sindaco? Una delibera di giunta – dichiara Dario Abbate, che lo vede impegnato al ballottaggio previsto per domenica 19 giugno – in cui si specifica che rinuncio all’indennità prevista per la carica e che tale fondo sarà destinato a favore di attività sociali, sportive e culturali delle quali la cittadinanza sarà informata di volta in volta. Mi attiverò affinché venga istituito il reddito di cittadinanza e vengano eliminati tutti gli sprechi che rendono farraginosa la macchina amministrativa. La politica non è un posto di lavoro, ma è mettersi a disposizione per cercare di amministrare bene per l’interesse della comunità e non dei singoli. Marcianise ha un grande potenziale, ma per anni è stata solo ostaggio di una politica miope ed affaristica che ha preso e preteso senza dare niente in cambio. È giusto che la futura classe dirigente con alto senso di responsabilità si adoperi affinché venga restituita la dignità a valore ad una Città che ha perso tutto. I risultati ottenuti fino ad oggi sono sotto gli occhi di tutti. Il metodo adoperato è completamente sbagliato. Vanno valorizzate le risorse che si hanno senza essere vittime di un sistema che ha portato Marcianise allo stallo. Ancora oggi, in campagna elettorale, si millantano posti di lavoro, si continua a parlare di raccomandazioni, tornando indietro nel tempo. Quel modo è il vecchio modo di intendere la politica. Il nostro progetto politico abbraccia una grande sfida. Sfida che si rivela non solo per chi lo propone alla città, ma per tutta la città, per la comunità che vive a Marcianise, per il suo tessuto sociale ed economico. Una sfida per il cambiamento, una grande opportunità per indirizzare la nostra città verso una trasformazione che è ormai necessaria ed ineluttabile. Un nuovo modello di società e di sviluppo che metta al centro i cittadini (con i loro diritti e i loro doveri) e i beni comuni, attraverso un processo di rinnovata partecipazione e protagonismo da parte di tutti. Fuori dalle vecchie logiche di partito e dalle storiche cordate che ne hanno segnato l’ultimo pezzo di storia. Spazio al merito, all’idea, all’identità, alla rete, ai giovani e al futuro”.

 

 

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