GRAZZANISE – Un candidato premier nel “centro” dei Mazzoni! Evento straordinario che si verificherà martedì 19 febbraio, alle ore 14,30, in Via Annunziata, dove all’altezza della sede del Comitato Senso Civico, parlerà Marco Ferrando, per l’appunto leader nazionale del Partito comunista dei Lavoratori.

Un intervento d’eccezione, una vera e propria “ondata rossa” peraltro a sostegno della candidatura del grazzanisano Bruno Parente al Senato della Repubblica. Entrambi dialogheranno coi cittadini, smantellando ogni resistente remora capitalistica e liberistica. Un’occasione da non perdere per disoccupati, “incazzati”, fasce deboli di qualunque controversa società opulenta e …ingiusta. Bruno Parente, 41 anni, insegnante, spiega: “La mia candidatura nelle liste del Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) per le prossime consultazioni elettorali ha radici profonde che richiamano la più violenta aggressione ai diritti contrattuali del lavoro ed alle prestazioni sociali, dal dopoguerra ad oggi da parte del padronato e delle classi dominanti. Attacco eseguito, specialmente in questo ultimo trentennio, dai Partiti politici di ogni colore e diventati niente più che il comitato d’affari dei soggetti sociali sopra accennati e non a caso sul loro libro-paga: Pd al soldo di Monte dei Paschi di Siena, acciaierie Ilva, UDC che ha come principale finanziatore Caltagirone, PDL l’impero Mediaset e …via dicendo”. Parole durissime, che indubbiamente scuotono. “Noi siamo l’unico partito della sinistra italiana – aggiunge il compagno Bruno – che si è sempre opposto alle classi dominanti ed ai loro partiti di centrodestra come di centrosinistra e che vuole liberare la società dalla vera e propria dittatura dei banchieri e degli industriali che sono i loro mandanti. Rimpiazzandola con un ‘governo dei lavoratori’ che cancelli tutte le leggi contro il lavoro approvate negli ultimi vent’anni da tutti i partiti e le coalizioni dominanti, annulli il debito pubblico verso le banche, nazionalizzi il sistema bancario unificandolo in un unico soggetto creditizio sotto il controllo diretto dei lavoratori e senza indennizzo per i grossi azionisti, liberando in questo modo centinaia di migliaia di famiglie dal cappio di mutui usurai; nazionalizzi le industrie che licenziano, calpestano i diritti sindacali (vedi FIAT) ed inquinano (vedi Ilva). Un programma di trasformazione sociale radicale, quindi, che costituisce l’unica vera, sola via di uscita dalla crisi capitalistica più devastante degli ultimi ottant’anni”. E questa travolgente analisi proseguirà nel primissimo pomeriggio di martedì 19 sul marciapiede di Via Annunziata a Grazzanise, doppiando un solo precedente del genere che risale addirittura al 1972, quando un po’ più a nord della stessa Via, all’angolo di Piazza Roma, davanti al Caffè di “Cucchiarella”, il “meus magister et amicus certus” Ciro Colmayer, filosofo aderente al Movimento Politico dei Lavoratori fondato l’anno prima da Livio Labor, tenne un discorso illuminante nella terra dove ancora attualmente vige “un certo Medioevo”, coi disastrosi riflessi antidemocratici e subdoli che continuano ad aggrovigliare la vita sociale e politica. L’ondata rossa> del 19 febbraio prevedibilmente susciterà scalpore e, con tutta probabilità, i giovani saranno i primi interlocutori del “binomio di contrattacco” che si riconosce nel simbolo “falce e martello”, rivendicando, a gran voce, il “potere di controllo dei lavoratori sull’economia e l’amministrazione della società”.

 

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