Che questa Amministrazione, a parte alcuni episodi isolati, non fosse particolarmente attenta alle esigenze della cosiddetta “mobilità debole” (diversamente abili, bambini, anziani, ciclisti…), lo si era capito da tempo. L’attenzione sul tema da parte di Speranza per Caserta, invece, è sempre molto alto, ed infatti il gruppo consiliare composto da Francesco Apperti e Maria Valentino ha depositato nei giorni scorsi altre due interrogazioni.

La prima riguarda i cosiddetti “parcheggi rosa”; lo scorso 16 dicembre fu inaugurato in Corso Giannone uno stallo di sosta destinato a donne in gravidanza o con bambini in tenera età, sulla scia di quanto già realizzato anni fa dall’allora assessore alla mobilità Ciontoli (purtroppo molti di quei posti sono oggi irriconoscibili per il deterioramento della segnaletica, mai oggetto di manutenzione). Fu anche annunciato che quel posto in prossimità della scuola De Amicis sarebbe stato il primo di una lunga serie, ma ad oggi pare che nulla sia stato realizzato. Quali i motivi di questa inerzia?

La seconda interrogazione, invece, riguarda l’estrema pericolosità della zona di via Falcone e via Borsellino per gli utenti non motorizzati della strada. Infatti, quell’area, fino a poche decine di anni  prettamente rurale, ha vissuto un veloce ed impetuoso sviluppo urbanistico edilizio, con la costruzione di numerosi insediamenti abitativi. E’ cresciuta quindi in modo esponenziale la popolazione residente, e con essa la domanda di mobilità; ma la forse eccessiva larghezza delle due strade prima nominate, concepite come vie di collegamento a scorrimento veloce, senza alcuna infrastruttura per la mobilità “debole”, si traduce in pericoli continui per chi si azzarda a percorrerle o ad attraversarle non a bordo di un automobile. Peraltro, fanno notare i consiglieri nell’interrogazione, oltre alle numerose residenze, la zona presenta importanti poli di attrazione di vario tipo quali centri sportivi, cinema, centri commerciali e la nuova caserma dei VV.FF.

La richiesta di Speranza per Caserta è che in quest’ultimo scorcio di consiliatura, l’Amministrazione provveda a stanziare in bilancio somme adeguate per interventi di tutela della mobilità debole, con interventi magari esteticamente meno pregiati di quelli messi in atto, ad esempio, in Largo Amico, ma che consentano alla popolazione di scegliere mezzi diversi dall’auto senza rischiare la propria incolumità.

 

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