LUSCIANO – Partirà domenica 7 Aprile, in pompa magna la campagna elettorale che porterà Nicola Esposito alla carica di sindaco di Lusciano. Ne sono convinti i sostenitori del giovane candidato alla carica di primo cittadino che però si schermisce e invita a non fare pronostici affermando che la vittoria gli interessa nella misura in cui i cittadini vorranno favorire un cambiamento radicale del modo di fare politica nel senso finora praticato in città.

“Abbiamo accettato la sfida – ha dichiarato Esposito – per cercare di spazzare via tutto il vecchiume della politica, inteso non solo come presenze fisiche che si riciclano e si ripropongono nel corso dei lustri ma anche come modo superato ed obsoleto di intendere la politica. Per noi che abbiamo sempre vissuto ed operato tra e per la gente si tratta di  una cosa naturale cercare di coinvolgere i cittadini nell’amministrazione della cosa pubblica che altro non è che il bene comune”. E la campagna elettorale non a caso sarà avviata con la presenza di gazebo nelle principali piazze e strade cittadine (piazza Chiesa, piazza torre, via Acerbo, viale Colucci, parco Emini e viale della Libertà) presso i quali saranno distribuiti alcuni questionari attraverso cui si invitano i cittadini ad indicare quali, secondo loro, sono le priorità da affrontare e quali dovrebbero essere i punti cardine del programma di governo della città, per costruire insieme ai cittadini un progetto di sviluppo sostenibile e condiviso.  Già è pronto il simbolo che non contiene nomi di candidati nel simbolo né richiami altisonanti a libertà, legalità e quant’altro, tantomeno frasi ad effetto che servono soltanto come specchietto per le allodole nel tentativo di abbindolare o di rabbonire la cittadinanza, ma soltanto un “Noi”, che vuole intendere l’intera comunità luscianese che opera e si adopera per Lusciano. Il sole che nasce, poi, presente nel simbolo, sta ad indicare un’alba nuova per Lusciano e per i suoi cittadini, un rinnovato impegno per la crescita e lo sviluppo economico e culturale della città. Persone nuove, quindi, per un rinnovamento profondo e convinto della politica e del modo di fare ed intendere la politica e per operare un taglio netto con le vecchie logiche di potere e di gestione del potere e con coloro che da tempo immemorabile le incarnano.

 

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