CASERTA – “Siamo rimasti senza parole: è’ un quadro avvilente quello che oggi ha disegnato il governo regionale in merito alla programmazione della spesa sanitaria destinata ai cittadini della Provincia di Caserta.

Viene completamente disattesa la Mozione che il Consiglio Regionale approvò, all’unanimità, lo scorso dicembre, finalizzata alla revisione del riparto economico e finanziario, per garantire il giusto riequilibrio dell’offerta e del fabbisogno sanitario della Provincia di Caserta rispetto alle altre Province della Campania – afferma lapidario il capogruppo regionale del Pse, Gennaro Oliviero, a margine dell’Audizione svoltasi in mattinata, presso la Commissione Bilancio, con i vertici della Struttura Commissariale, in prospettiva della prossima legge finanziaria regionale –

 

La Provincia di Caserta continua a pagare un prezzo salato per non avere servizi e un’adeguata offerta essenziale sull’assistenza sanitaria.

Nello specifico, se diamo uno sguardo alla ripartizione della spesa sanitaria regionale, gli scostamenti tra l’anno 2011 e l’ultimo anno di riferimento, il 2012, si evidenziano aumenti considerevoli delle somme destinate alla Mobilità passiva extra regionale.

Un trend che vede l’Asl di Caserta  aumentare questa voce di spesa del 16%, circa 11 milioni di euro.

Siamo sicuri che il governo regionale voglia rendere efficiente la Sanità per Terra di Lavoro ?

Ancora una volta ci assumeremo le nostre responsabilità facendoci portavoci  del bisogno di salute dei nostri concittadini, prevedendo una modifica di indirizzo alla programmazione che il governo regionale si appresta a varare.

Occorre potenziare la rete territoriale dell’assistenza sanitaria, pianificare una strategia di governo sanitario del territorio casertano in modo da favorire il recupero dei posti letto connesso alla valorizzazione delle risorse umane e tecnologiche, ridando fiducia alla dirigenza e a tutti i lavoratori del comparto.

Occorre dare risposte concrete ai nostri concittadini i quali, oggi, con tale strategia miope, devono recarsi verso altre regioni per soddisfare il loro bisogno di cura, sostenendo ulteriori spese in un grave momento di crisi.

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