Ha già i lineamenti ben definiti la coalizione dell’attuale maggioranza che scenderà in campo alle elezioni comunali del prossimo 17 maggio. Quasi certamente saranno addirittura sei le liste in corsa per un totale di 96 candidati, tra i quali non figurerà nessuno dei consiglieri uscenti che strada facendo hanno abbandonato il progetto incarnato da Angelo Brancaccio. Sul percorso da intraprendere è in programma stasera un vertice tra il gruppo consiliare, la delegazione di Ermanno Guido, il Psi e i movimenti civici. All’incontro parteciperanno anche i componenti della cabina di regia che nei giorni scorsi hanno avviato una serie di consultazioni per stilare un elenco di priorità programmatiche. I lavori saranno presieduti da Brancaccio che, seppur sospeso dalla carica di sindaco, resta il leader indiscusso della coalizione. Anzi il re di una monarchia (politica) assoluta che dura da oltre 30 anni. E proprio attorno alla figura di Brancaccio ruota la scelta del futuro candidato sindaco. Se per tutto il resto c’è da limare qualcosa e mancano solo i dettagli, non è stato ancora sciolto il nodo su chi guiderà la compagine. Come detto, tutto dipenderà da Brancaccio. La condanna per uso improprio del telefonino del Comune e la sospensione, alla quale si è opposto nel merito, non implicano l’incandidabilità. Spetta quindi a lui decidere se riproporsi oppure condurre i giochi da dietro le quinte. Per il momento non sembra intenzionato a capitanare direttamente la squadra. Vorrebbe restare ai box. Ma dai suoi “boys” arrivano forti pressioni per farlo candidare. Sono tutti consapevoli che senza Brancaccio si giocherebbe tutt’altra partita. Eppure qualcuno, nel dubbio, già scalpita e si prepara all’eventuale guerra di successione. Tornando allo schieramento che si presenterà alle amministrative, oltre alla definizione del numero delle liste, già sono stati posti i primi paletti politici. “Non sarà candidato nessun “traditore” che ha abbandonato la barca in corsa”, fanno sapere dalla maggioranza. Porte sbarrate quindi per Raffaele Elveri e Giovanni Sorvillo, i quali nei giorni scorsi, a quanto pare, hanno lanciato segnali di pace, ma non sono serviti a ricucire lo strappo. Ovviamente nessun dialogo neanche con Francesco Piccirillo e Michele De Micco, gli altri due consiglieri “fuoriusciti”, poi passati al Pd. L’unica apertura verso chi è passato all’opposizione riguarda l’ipotesi di un sostegno esterno al nuovo progetto politico-amministrativo di Brancaccio, inclusa la possibilità di indicare un nome da inserire nelle liste. “Ma nessuno di chi ci ha abbandonato sarà candidato”, ribadiscono dalla maggioranza. Ora parliamo delle liste. Abbiamo detto che saranno sei. Una sarà composta da tutti i componenti del gruppo consiliare, che si ripresenteranno in massa, anzi in toto. La seconda sarà allestita dal Partito socialista. La terza conterrà solo giovani provenienti dal mondo delle professioni e delle associazioni. La quarta sarà formata da esponenti del comitato “Orta Libera Orta “ e dal Nuovo Psi. Tra i promotori della quinta lista figurano, tra gli altri, l’architetto Massimo Russo e l’ex sindaco Salvatore Del Prete, per gli amici “Monsignore”. La sesta lista sarà composta da “Gli amici di Orta” e dal Comitato “Orta Nuova”. Novantasei candidati che trotteranno in campagna elettorale a caccia dei voti necessari per cercare di restare al timone del Comune.
Mario De Michele