“Ringrazio vivamente il gruppo dirigente di Coraggio, Antonio Pio Capasso, Mena Capasso ed Ida Fiorillo, per la stima e la fiducia che hanno riposto nella mia persona, per avermi conferito il ruolo di leader politico del movimento. Voglio precisare che già nei prossimi giorni convocherò una riunione per aprire una discussione sul nuovo direttivo e sulle prossime iniziative pubbliche da intraprendere sul nostro territorio”. Lo dichiara, attraverso una nota, Anna Castelli che ha già preso in mano le redini del gruppo politico Coraggio. Il consigliere di maggioranza si è messa subito in moto per avviare una nuova fase dopo la decapitazione di Pasquale Ragozzino decretata dagli stessi Pio Capasso, Mena Capasso e Ida Fiorillo.
Del resto è stata proprio lei a fornire un contributo determinante al siluramento dell’ex leader che peraltro è suo cugino. Non a caso la Castelli pur senza citarlo fa chiaramente capire tra le righe che lei per prima non condivideva la gestione padronale di Coraggio da parte dell’avvocato Ragozzino. “Sarà mia premura – sottolinea il consigliere comunale – ricercare un nome condiviso, che tenga conto delle pluralità, per rilanciare l’azione del movimento e soprattutto che sappia fungere da elemento di aggregazione della società civile. È necessario dare slancio e senso d’identità al gruppo dirigente e attrarre nuovi iscritti attraverso proposte ed idee. La priorità dovrà essere la crescita culturale sociale e numerica del nostro movimento”. Parole che bocciano in toto l’operato dell’ex dominus di Coraggio. E che confermano il profondo solco che si era creato non solo tra gli attivisti di Coraggio e Ragozzino ma anche tra la Castelli e suo cugino.
“Ringrazio – conclude l’esponente della maggioranza – ancora una volta gli elettori che ci hanno dato fiducia. Non saranno delusi. Mi impegnerò al massimo per dare il mio contributo all’attività amministrativa della maggioranza. Orta ha bisogno di risposte. Lavoreremo sodo per ridare lustro alla nostra amata comunità”. Nemmeno un cenno a Pasquale Ragozzino. Per la Castelli la gestione di suo cugino è già acqua passata. Acqua sporca. Parenti serpenti.
Mario De Michele