Che l’amministrazione Mozzillo sia arrivata al capolinea lo sanno anche le pietre. Bisogna solo attendere come e quando il primo cittadino e la sua maggioranza faranno le valigie. Un sindaco “normale” si sarebbe dimesso già da mesi per il fallimento totale della sua squadra di governo. A maggior ragione oggi che a sostenerlo sono rimasti quattro gatti e tre galline. Ma il primo cittadino continua a tirare a campare (in tutti i sensi) nonostante che fin dall’inizio della consiliatura non abbia prodotto praticamente nulla sul piano amministrativo. In molti sostengono che non vuole mollare la poltrona per non rinunciare all’indennità di carica e a qualche altra “operazione” sopra e sotto banco. E in effetti l’ostinazione di Mozzillo a prolungare l’agonia lascia il campo a molti dubbi. L’ora X è comunque scoccata. Il 13 aprile approderà in consiglio (alle 9.00) il bilancio riequilibrato elaborato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di una presa d’atto. Ma per lo sgretolamento della maggioranza è tutt’altro che scontata l’approvazione dello strumento contabile. Anzi sono altissime le probabilità che in assise sarà celebrato il funerale politico di Mozzillo e company. Il sindaco non ha i numeri per varare il bilancio. E sarà game over. La fiammella di speranza del primo cittadino di restare a galla è ridotta al lumicino. A quanto pare vorrebbe aggrapparsi all’ancora dei 5 Stelle. Avrebbe contattato telefonicamente i consiglieri grillini per chiedere aiuto (“almeno astenetevi”, avrebbe proposto). Per salvarsi. Gli unici che potrebbero farlo sopravvivere sono proprio i pentastellati. Se Fabio Di Micco, Gennaro Giordano e Giovanni Russo si presteranno a fare da stampella Mozzillo rimarrebbe al suo posto pur non avendo più la maggioranza. Quella del sindaco è una pia speranza. Gli esponenti dei 5 Stelle, che in questi anni hanno assolto al loro mandato sempre nel segno di legalità e trasparenza anteponendo gli interessi della collettività a quelli di bottega, non salveranno mai (Mozzillo si rassegni) il capo di un’amministrazione che si è rivelata per immobilismo e incapacità una delle peggiori della storia di Orta di Atella. Non avrebbe senso né sotto il profilo politico né sul piano amministrativo. Sarebbe una scelta così inspiegabile da scomodare i vertici romani fino ad arrivare a Genova sulla scrivania di Beppe Grillo. Ma conoscendo la serietà e l’onestà di Giordano, Di Micco e Russo non ci saranno sorprese. Anche perché dopo i disastri degli attuali amministratori il Movimento 5 Stelle resta l’unico soggetto, assieme al Collettivo Città Visibile, in grado di mettere in campo un progetto alternativo e credibile. E in caso di elezioni anticipate i grillini avrebbero tutte le carte in regola e ottime chance di giocarsi la partita per vincere la competizione elettorale puntando sulla discontinuità e sul voto d’opinione. Sfruttando peraltro l’occasione di andare alle urne assieme alle politiche, e quindi sulla la scia nazionale che vede i 5 Stelle come primo partito italiano. Ad Orta di Atella è giunto il momento di una versa svolta. E i pentastellati la potrebbero incarnare alla perfezione. Per Mozzillo quindi inizia il conto alla rovescia. E la sua fine è questione di giorni. Le esequie della maggioranza si potrebbero svolgere già il 13 aprile. Il parroco, ahi lui, farebbe bene ad addobbare la chiesa. E a versare le lacrime per l’addio agli attuali amministratori ai quali è sempre stato molto vicino. Si avvisano i cittadini che si dispensa dai fiori.

Mario De Michele

 

 

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