Poveri cittadini di Orta di Atella. Non si sa quali peccati abbiano commesso per meritarsi pseudo-amministratori locali come Massimo Russo. Invece di vergognarsi per aver occupato abusivamente per oltre sei mesi la poltrona di presidente del consiglio comunale (è stato cacciato dai giudici del Tar) l’esponente della maggioranza, che se n’è sempre strafregato dei problemi dei cittadini (pensa solo agli “affari” suoi) ha commentato su Facebook con frasi volgari e di una bassezza da topo di fogna l’articolo a mia firma sull’incontro romano dell’assessore Rocco Russo e dei consiglieri Andrea Villano e Raffaele Elveri con Matteo Salvini (clicca qui per leggerlo). Il contenuto del pezzo è stato confermato in toto dallo stesso Villano. “Pur confermando l’incontro a Roma con i vertici del movimento “Noi con Salvini” – ha scritto Villano su Fb – non abbiamo ad oggi fatto alcuna adesione allo stesso. Tuttavia, stiamo lavorando per la nascita sul nostro territorio di un movimento più ampio che comprenda al suo interno diverse sensibilità e provenienze politiche”. Ma mentre l’ingegnere Villano è una persona corretta e rispettosa del suo ruolo istituzionale, l’architetto Russo (architetto? “Ma mi faccia il piacere!”, direbbe Totò) ha espresso il suo giudizio come una meretrice che ha “battuto” chilometri di marciapiedi, senza offesa per le meretrici. “Carissimo capogruppo Villano – ha risposto Russo – il giornalista non ha niente da fare, deve pur comprare il capitone per Natale. Speriamo solo che sa da quale buco va ingerito. Mi raccomando De Michele, per via orale”. Che dire di uomo (in questo caso uomo è una parola grossa) che utilizza un linguaggio così triviale? Che opinione ci si può fare di un consigliere comunale che si esprime con frasi indecenti? Di fronte a un buzzurro così c’è poco da fare. C’è solo da rammaricarsi per i cittadini ortesi. Che male hanno fatto per essere amministrati da gente del genere? Uno come Russo, che ha dimostrato di avere un quoziente intellettivo pari a quello di una capra (con tutto il rispetto per le capre), non solo non dovrebbe fare l’amministratore locale ma non potrebbe fare neanche l’amministratore di condominio, sia per la sua cafonaggine che per la sua manifesta e notoria incapacità a tutelare gli interessi della collettività (basta chiedere in giro). Nonostante tutto gli auguro in anticipo un buon pranzo di Natale. A base di capitone. Si dovrà accontentare di quello. Perché l’indennità di carica di presidente del consiglio, che sperava con la bava alla bocca di trovare sotto l’albero, non gli arriverà. Se ne faccia una ragione. Tanto avrà modo di rifarsi. Sempre a spese dei cittadini. Ovviamente.

Mario De Michele

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