La chiusura della succursale dell’Itc “Gallo” sarebbe una iattura per gli studenti di Orta di Atella. Una sciagura da evitare in ogni modo sia per andare incontro alle esigenze di tantissime famiglie, sia per garantire la permanenza sul territorio di un presidio didattico-formativo. Da qui la richiesta, avanzata dai consiglieri comunali Nando D’Ambrosio, Nicola D’Ambrosio, Eduardo Indaco e Antonino Santillo, di convocare in seduta straordinaria il civico consesso con all’ordine del giorno un unico argomento: “Scuola Superiore Itc “Gallo”. Discussione e provvedimenti”. L’istanza è stata presentata lo scorso 26 agosto al presidente consiglio Massimo Russo. I tempi stringono. E bisogna fare in fretta. Perciò gli esponenti dell’opposizione hanno chiesto che la seduta consiliare monotematica sia convocata d’urgenza. L’apertura del nuovo anno scolastico è ormai alle porte. E perdere altro tempo restando con le mani in mano significherebbe assistere inerti all’inevitabile chiusura della succursale. La situazione sembra già compromessa definitivamente ma Indaco, Santillo, Nando D’Ambrosio e Nicola D’Ambrosio non si arrendono e non accettano l’idea di restarsene a guardare mentre la sede ortese dell’Itc “Gallo” chiude i battenti. Il sindaco Mozzillo e la sua maggioranza invece hanno dormito per oltre un anno pur sapendo che questa bomba ad orologeria sarebbe scoppiata con la ripresa delle lezioni. L’amministrazione se n’è altamente fregata e non ha affrontato di petto il problema. Che ora è esploso. E provocherà ingenti danni a studenti e famiglie. Sono circa 300 gli iscritti alla succursale. E quindi sono tantissimi i nuclei familiari costretti a fronteggiare gravi disagi logistici e costi più alti per il trasporto dei ragazzi nella sede di Aversa. Ma, come dicevamo, Mozzillo e company hanno fatto finta di nulla, nonostante la colpa di questa situazione ricadano proprio sulla maggioranza. Il Comune infatti non ha messo a bilancio i fondi per il pagamento del canone di locazione (80mila euro) dell’edificio di via Migliaccio che ospita la succursale. La scuola quindi chiuderà per mancanza di soldi, perché l’ente locale non è in grado di pagare il fitto. Incredibile, se si pensa che il Comune spende ogni anno ben 155mila euro per le indennità di carica di sindaco, assessori e presidente del consiglio e per quelle di mansione per i dirigenti. Basterebbe tagliare del 50% questi costi per risparmiare gli 80mila euro necessari a pagare il fitto e impedire la chiusura della succursale del “Gallo”. Ma quando si tocca il tasto delle indennità di carica Mozzillo e company sono colti da un attacco di panico: vanno in iperventilazione, hanno giramenti di testa e avvertono una sensazione di soffocamento. Non intascare i soldi pubblici per loro è quasi come morire. E allora chi se ne fotte se l’Itc “Gallo” abbassa le serrande!

Mario De Michele

 

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