Matese-“ Rischiamo di diventare una colonia del Molise quanto a istituzione del parco nazionale del Matese all’esame adesso della Camera dei Deputati”. Una preoccupazione, manifestata ieri nella seduta della comunità del parco, forse troppo enfatizzata quella del commissario dell’ente parco del Matese, Umberto De Nicola, ma espressiva del ritardo- evidenziato da più amministratori- che si registra nel versante campano in riferimento all’iter del parco di rilevanza nazionale del massiccio del Matese, dopo il via libera del senato nell’ambito delle modifiche della “394” in tema di legge quadro sulle aree protette. Un ritardo- più volte rimarcato- in relazione al fatto che non è stato affrontato nelle sedi competenti, in primis quella regionale(qui all’ordine del giorno un progetto di legge di accorpamento di enti parco a base regionale), tranne momenti di mobilitazione e di incontri di alcuni associazioni come Legambiente o di contatti ed incontri cui ha partecipato il commissario dell’ente matesino – carica residua e provvisoria in attesa di sapere del destino del sistema delle aree protette regionali. Una preoccupazione rispetto al clima di entusiasmo- abbastanza diffuso, che si registra nel versante molisano .De Nicola ha fatto riferimento ad audizioni parlamentari, con rappresentanti degli enti comunali, associativi di categoria e dei parchi, in cui ha manifestato le difficoltà e le esigenze poste dall’esistenza delle aree protette. A tal fine i sindaci si incontreranno a giorni per definire una linea comune dopo aver approfondito gli atti parlamentari anche in vista di un incontro con il deputato Enrico Borghi, relatore alla camera sul progetto nazionale e punto di riferimento per le problematiche delle zone montane e con il vicepresidente regionale Bonavitacola.

Michele Martuscelli

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