Si avvicina lo start delle elezioni regionali. E nel Pd di Caserta chi aspira a una poltrona nel parlamentino campano ha avviato le grandi manovre per posizionarsi nella griglia di partenza. Come sempre non mancano colpi bassi per guadagnare terreno sugli amici-avversari. Nel mirino finiscono innanzitutto i candidati più forti. E le donne, decisive per formare ticket vincenti. La (s)fortuna di Lucia Esposito è che possiede entrambe le caratteristiche. È un candidato in rosa con un consistente bagaglio di voti. Che guaio. Per gli altri. Ma anche per lei. Sul consigliere regionale in carica si è già concentrata l’attenzione (interessata) del gruppo Stellato-Graziano. Salvo soprese dell’ultimo minuto, l’ex deputato sarà della partita. Non a caso la sua area sta già lavorando per creare le migliori condizioni possibili, elettorali e politiche, per rendergli la vita più semplice. Una delle strategie è di neutralizzare la Esposito. O meglio, di spingerla a correre con Graziano in base a un patto di ferro ufficiale e alla luce del sole. “Non la sfiori l’idea di dialogare con Caputo – si sono detti tra loro i componenti dell’asse Stellato-Graziano – altrimenti le sbarreremo la strada”. Insomma, la linea è netta: la Esposito o è con noi o contro di noi. E sono pronte le mosse per arginarla. Sta scaldando i muscoli Pina Sgambato, sorella della deputata Camilla. Non sarebbe la migliore soluzione, non certo per le sue indubbie qualità personali e professionali, ma sotto il profilo elettorale non darebbe nessun apporto in più alla componente. Cioè pescherebbe nello stesso bacino di votanti del presidente regionale del Pd. Quindi sarebbe un ticket debole. E allora qualcuno della “squadra” capitanata da Stellato e Graziano ha pensato di fare il colpaccio. Calare sul tavolo delle candidature un asso: Rosaria Capacchione. La senatrice sarebbe una carta vincente – hanno convenuto le “menti” del gruppo – e anche in caso di un suo rifiuto (che al momento appare scontato) sarebbe un’arma di ricatto nei confronti della Esposito. La candidatura della Capacchione si inserirebbe peraltro nello scenario più ampio di eventuali elezioni politiche anticipate e nel solco di un Senato federale, quindi composto in gran parte da consiglieri regionali. Finora non c’è stata un’offerta ufficiale, ma ovviamente la Capacchione, a prescindere dalle strategie di Stellato e Graziano, al momento – ma crediamo anche in futuro – non ha per nulla preso in considerazione l’ipotesi di scendere in campo alle regionali. Fatto sta che la “strategia della tensione” nei confronti della Esposito è già in atto. Ma lei, che è tirata per la giacca anche da Caputo, non si scompone. E’ un candidato in rosa con un consistente bagaglio di voti.
Mario De Michele