Come i Montecchi e i Capuleti. Su un lato del marciapiede gli uni: Masi e company. Su quello opposto gli altri: il gruppo del sindaco Anna Maria Dell’Aprovitola. A lanciarsi sguardi truci. Di sfida. E come nelle opere shakespeariane il finale non poteva che essere tragico. Ma quanto accaduto stamattina per il tesseramento del Pd di Carinaro è allo stesso tempo anche comico. Dopo la rissa di ieri condita da parolacce e spintoni, per poco non si è arrivati a calci e pugni, per oggi era in calendario il secondo giorno della campagna adesioni. Com’era prevedibile non si è trattato di una formalità. La notte non ha portato consiglio. E il clima era rovente. La mattinata è iniziata male. Ciro Marcigliano, consigliere comunale di Sessa Auruca e garante del tesseramento, è stato “sgamato” da alcuni esponenti filo-Dell’Aprovitola a sorseggiare un caffè in un bar “defilato” di Carinaro assieme al team Masi. Una mezz’ora dopo, il garante si è recato presso la sede del circolo. Ma ha trovato la saracinesca abbassata. All’esterno la squadra, più compatta che mai, del primo cittadino, composta dai consiglieri comunali dem e da alcuni dirigenti “storici” del partito. Le due fazioni si sono ritrovate una di fronte all’altra, come in un duello da spaghetti western. Marcigliano si è guardato bene dall’avvicinare Dell’Aprovitola. Non si è avvicinato neanche per un saluto (istituzionale). È rimasto dall’altro lato della strada “scortato” dai Masi. Intanto il tempo utile per il tesseramento (dalle 9.30 alle 12.30) trascorreva inesorabile. Nessuno ha fatto la prima mossa. E il tempo è scaduto. La seconda tranche della campagna adesioni è saltata miseramente. Il garante ha preso armi e bagagli e se ne è andato. Mentre il gruppo dirigente dei dem carinaresi ha coperto con un drappo il simbolo Pd della sezione. È proprio il caso di dire che sul partito è calato il sipario di una tragedia shakespeariana in salsa Pd.
Mario De Michele