Tesseramento “gonfiato” con firme false su tessere fotocopiate. Militanti e simpatizzanti raggirati. In due parole: zero legalità e trasparenza. Tratteggia un quadro grave e inquietante Biagio Masi. In riferimento alla campagna adesioni del circolo Pd di Carinaro, il segretario dimissionario ha inviato un documento durissimo al segretario provinciale Raffaele Vitale e a quello organizzativo Franco De Michele, e per conoscenza al leader dei dem campani Assunta Tartaglione. Una vera è propria denuncia. Che per ora resta sul piano politico, ma che potrebbe finire, come annuncia lo stesso Masi, nelle mani della magistratura. Per l’ex segretario cittadino l’imputato numero uno è Marco Villano. Il coordinatore della segreteria provinciale è anche commissario del circolo carinarese. E a detta di Masi sarebbe proprio lui l’artefice dei misfatti. “Ho saputo ieri sera, con mio grande rammarico, – si legge nella missiva di Masi – che il Commissario della Sez. del PD di Carinaro, nella persona di Marco Villano, ha chiuso il tesseramento prima del tempo (26 Ottobre 2014), sostenendo che i trenta moduli assegnati in rapporto al vecchio tesseramento (circa 30 per le nuove adesioni) erano stati riempiti. Molti simpatizzanti, recatisi in sezione, sono stati costretti a tornare indietro senza aver potuto effettuare l’iscrizione al partito. Se alle nuove adesioni si aggiungono le circa cinquanta tessere dei vecchi iscritti, il numero dovrebbe essere di ottanta”. Ma sottolinea Masi i conti non tornano. Ecco perché. “Vengo a sapere che le nuove adesioni sono fortemente lievitate, raggiungendo la quota, insieme alle vecchie, di centoquaranta. Come è potuto avvenire questo, quando la linea tracciata dal partito era quella di evitare “gonfiamenti” delle tessere nelle sezioni sottoposte al rinnovo degli organi sezionali (si è passato da cinquanta a centoquaranta; ne dovevano essere ottanta)? E ‘avvenuto questo, perché, calpestando ogni forma di trasparenza, sono state fatte, illegalmente, e senza autorizzazione, cinquanta fotocopie, che non hanno alcun valore legale, riempite, tra l’altro, senza il consenso del richiedente. Le firme di circa sessanta persone, per gran parte sono false. Il tutto con la benedizione di Marco Villano, completamente assente, e di qualche suo incaricato, che senza essere stato nominato neppure ufficialmente, ha portato avanti questa manovra “truffaldina”. Per me, le nuove adesioni e i vecchi tesserati, sono ottanta; la parte rimanente va eliminata”. Accuse gravissime. Non solo sotto il profilo politico. Che secondo l’ex segretario devono essere sanate altrimenti il prossimo congresso di circolo non sarebbe valido, ovviamente. “Senza questa correzione il congresso che potrebbe tenersi è fasullo. Solo così si può dare un segno lampante, come monito anche per gli altri, di trasparenza e legalità. Se la situazione, nel giro di qualche giorno, non verrà regolarizzata, dopo essere stato convocato, cosa che non è stata mai fatta, per maggiori chiarimenti, dal momento che potrei essere interessato ad essere candidato alla segreteria, – avverte Masi – per tutelarmi sarò costretto, mio malgrado, a informare la stampa locale (noi di Campania Notizie siamo riusciti ad ottenere la nota in anticipo attraverso le nostre fonti, ndr), quella provinciale e, in ultima analisi, a fare un esposto alla Magistratura; cosa che già sta avvenendo in qualche altra sezione e in altre province. Non vorrei contribuire a mettere alla “gogna” un partito in cui credo fermamente; un partito già dilaniato all’interno, incapace da circa un anno dalle elezioni, di partorire la direzione”. Anche la parte finale del documento inviato da Masi ai vertici provinciali e regionali del Pd è condita di critiche. Nel mirino sempre Villano ma anche l’attuale gruppo dirigente casertano. “Questa ventata di “nuovo”, nella quale credo fermamente come renziano, in provincia di Caserta, non sta dando buoni frutti. Già nei mesi passati, attraverso due email, ho sottolineato la situazione incresciosa che si era creata a Carinaro; una situazione che andava seguita e non lasciata allo sbaraglio, come ha fatto il commissario Marco Villano, uomo di parte. Non vi siete degnati di darmi alcuna risposta. Questa vostra scarsa sensibilità e noncuranza non farà certamente crescere il partito. Il “nuovo” – conclude Masi – è nato già vecchio. Almeno quelli un po’ più maturi di voi, pur commettendo degli errori, avevano ideali”. Insomma, accuse gravissime, ancora tutte da dimostrare, ma se trovassero riscontro e fossero fondate, per il Partito democratico di Terra di Lavoro le ripercussioni sarebbero devastanti. Ricordate le accuse di Pina Picierno sulle presunte tessere false della Cgil? Ecco. Chi di tesseramento falso ferisce, di tesseramento falso perisce.
Mario De Michele