Caserta – Parla soprattutto di credibilità il consigliere comunale e membro della segreteria regionale del partito, Carmine De Lucia. Sembra essere proprio questa, per lui, la parola d’ordine che ha più volte ribadito ai presenti e all’ancora segretario, Raffaele Vitale, durante l’ultima assemblea provinciale di casa Pd. “Dobbiamo fare proposte serie, uscire dagli Enti e smettere di fare politica per mestiere. Chi fa politica deve prima di tutto avere un lavoro. Se non succede questo, la gente smette di crederci e ci accusa, come già accade, di non essere diversi dagli altri ma collusi con quella camorra ‘light’ che è la camorra degli appalti, del favore e della non trasparenza. Io, che resto fedele alla missione originaria del partito, voglio un Pd della trasparenza”. Nel suo discorso De Lucia si rivolge direttamente al segretario Vitale. Firmatario insieme ad altri 143 membri democratici della mozione di sfiducia nei suoi confronti, seppur questa non sia andata a segno per mancanza del numero legale di votanti, il consigliere afferma: “premesso che, a mio parere, se ci fosse un solo dirigente su 10 ad essere scontento, il segretario dovrebbe mettere le sue dimissioni sul tavolo e discutere la sua posizione con gli altri; finora non c’è stato nulla di tutto ciò e il Pd non ha avuto alcuna direzione se non una guida fatta di sterili proclami, senza contenuti “. Per De Lucia quella di Vitale appare, dunque, già una sconfitta visto che il numero il numero dei democratici che si è presentato a votare la mozione è pari a 145 e soltanto uno ha espresso parere negativo alla sfiducia. “Credo sia mancato anche l’appoggio dei suoi fedelissimi – conclude con un immancabile riferimento alle prossime elezioni regionali – Dalla battaglia per le regionali si potrà uscire sul carro dei vincitori soltanto con un Pd aperto, con un partito che ricolleghi la politica alla necessità della gente e non sia attento solamente ai transfughi degli altri”.
