I candidati dovrebbero essere sette. Al massimo otto. Ma gli aspiranti consiglieri regionali sono molti di più. E’ caos nel Pd di Caserta in vista delle elezioni per il rinnovo del parlamentino campano. Seppure sottotraccia la corsa per un posto in lista è iniziata. E i conti non tornano. Nella mischia elettorale vogliono buttarsi troppi maschi. Per loro sono disponibili quattro caselle. Le altre tre o quattro spettano alle donne. Dopo la riduzione del numero dei consiglieri da 60 a 50, al momento non è ancora certo se alla provincia di Caserta, in base agli abitanti, saranno assegnati sette o otto posti. Più probabile la seconda ipotesi. Ma nella disputa tra uomini cambia poco o nulla. L’ottava candidatura sarebbe in quota rosa per garantire il 50% alle femminucce. E se tra le Dem la concorrenza non è spietata, nelle fila dei maschietti la sfida è all’ultimo sangue. Il primo nodo da sciogliere proviene dall’esterno. Il socialista Gennaro Oliviero, consigliere uscente, ha deciso di recidere il legame con il suo partito per approdare nel Pd. Ovviamente vuole la garanzia di un posto in lista. Il suo referente locale e romano è Pina Picierno. L’europarlamentare ha nei confronti di Oliviero un gigantesco debito di riconoscenza. Grazie al lui si piazzò al terzo posto alle parlamentarie casertane. E ottenne la riconferma alla Camera. Ora dalla “forza” della Picierno dipendono le sorti di Oliviero. È chiaro che se sarà lei la candidata alla presidenza (opzione che negli ultimi tempi sembra sfumare) potrà incidere in maniera decisiva nella composizione della lista, in particolare, in Terra di Lavoro. In caso contrario bisognerà valutare il suo peso a Roma. E la candidatura di Oliviero sarebbe a rischio perché, come già detto, ai nastri di partenza alle regionali vorrebbero esserci almeno altri 4-5 maschi. Quello che maggiormente potrebbe far saltare i piani di Oliviero è il consigliere provinciale Antonio Mirra della componente Big Bang. Che darebbe fastidio sia alla Picierno, la quale avrebbe difficoltà a sbarrare la strada a un renziano della prima ora, sia agli Stellato, in quanto ha il suo principale bacino di voti nell’area sammaritana. Insomma, si profila un duello Oliviero-Mirra.

Forse ancora più ingarbugliata la matassa nel gruppo Graziano-Stellato-Villano-De Michele. Che rischia di implodere per la probabile, ormai quasi certa, candidatura del presidente regionale del Pd. Ammaliato dalle sirene di una poltrona da assessore in caso di vittoria della Picierno e ingolosito dalla possibilità di tornare in Parlamento entrando dalla finestra del consiglio regionale (in vista della riforma costituzionale) Graziano sta scaldando già i muscoli. Il nuovo scenario ha fatto andare su tutte le furie Franco De Michele. Che aveva avuto ampie rassicurazioni sulla sua candidatura. E dopo una lunga attesa vedrebbe svanire d’un tratto le sue legittime ambizioni. Da qui l’impuntatura del capogruppo consiliare del Pd al comune di Caserta. “Mi candidato lo stesso, anche se corre Graziano”, avrebbe confidato ai suoi amici più fidati. Non a caso sta lavorando a una candidatura territoriale espressione del capoluogo. E se non sarà lui a scendere in campo è anche disposto a sostenere un altro nome. In questa strategia rientra l’altro consigliere di Caserta Enrico Tresca. E a sorpresa anche Carlo Marino. I tre si sono guardati in cagnesco fino a poco tempo fa. Ma ora potrebbero stringere un’intesa per compattare e “dare dignità” al circolo Dem di Caserta. Con questa mossa Graziano potrebbe fare dietrofront perché la sua area si sfalderebbe. E le carte si rimescolerebbero con l’ingresso in pista di Marco Villano. Anche il consigliere comunale di Aversa vorrebbe partecipare alla partita delle regionali. E pure in questo caso sarebbe un’aspirazione legittima, alla luce del lavoro politico svolto dalla fase precongressuale ad oggi. Giochi praticamente fatti nell’area ex Ds. Sarà candidato Dario Abbate. L’ex segretario provinciale è in netto vantaggio su Filippo Fecondo e Luigi Munno, entrambi poco allettati dall’ipotesi della battaglia elettorale. Tra i caputiani non ci sono dubbi. Correrà Dionigi Magliulo. L’unica incognita riguarda gli sviluppi dell’inchiesta in cui è coinvolto per presunta concussione elettorale alle ultime comunali di Villa di Briano. Ma il primo cittadino si è sempre detto sereno ed estraneo ai fatti, dando per scontata la sua partecipazione alle regionali. Ancora, stranamente, nel limbo Enzo Cappello. Ultimamente il sindaco di Piedimonte Matese si è eclissato. Un atteggiamento che farebbe ipotizzare un suo disinteresse alla candidatura. Ma da qui a dire che non sarà in gara, con la casacca dell’area degli ex popolari, ce ne passa. Facendo un rapido calcolo, gli aspiranti consiglieri regionali maschi sono 5 o 6. I posti disponibili sono 4. Ecco, i conti non tornano.

 

Mario De Michele

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