Tutto sul Pd casertano. Una noia, per alcuni. Un divertimento, oltre che un dovere, per noi. Sveliamo dunque i retroscena, dopo l’anticipazione di ieri sera di Campania Notizie, sulla decisione a sorpresa di rinviare l’assemblea provinciale per l’elezione della direzione. Il colpo di scena è arrivato dal tavolo dei dissidenti che si è riunito al Tamarin nella segreteria politica di Nicola Caputo. Il gruppo dei ribelli ha proposto a Enzo Cappello lo slittamento di 7 giorni della seduta convocata per il prossimo 11 aprile. L’assemblea quindi si dovrebbe tenere il 18 aprile. La richiesta di rinvio è stata accolta dal presidente del partito che in queste ore la comunicherà ai gruppi Stellato-Graziano-Marino. All’incontro hanno partecipato Cappello, Caputo, Peppe Roseto, Carlo Scatozza, Raffaella Zagaria, Franco De Michele, Dario Abbate, Luigi Munno, Gennaro Oliviero e Silvio Sasso. Sulla data dell’assemblea c’è ancora incertezza perché da statuto bisognerebbe convocarla almeno 15 giorni prima. La prima data utile sarebbe il 25 aprile, anche perché due giorni dopo è in programma l’assemblea regionale per il via libera alle liste del Pd alle elezioni. Tra i motivi alla base del rinvio, oltre a quelli di natura “politico-personalistica”, la questione regolamentare sulla percentuale minima del 20% dei componenti dell’assemblea per la presentazione delle liste per ottenere posti in direzione. Il “caso” è stato sollevata con forza da De Michele. Il capogruppo consiliare dem della città capoluogo ha espresso a chiare lettere le perplessità, o meglio la contrarietà, della senatrice Rosaria Capacchione. Si è poi parlato dell’ipotesi del famoso (e ormai ridicolo) accordo per eleggere la direzione provinciale con una lista unitaria. Una volontà predicata da tutti, a chiacchiere, ma praticata, nei fatti, da pochi (quasi nessuno). La (im)possibile intesa si intreccia inevitabilmente con altri due punti da sciogliere: il “profilo” della lista alle regionali e le imminenti elezioni provinciali. Il primo ostacolo sembra, al momento, quello più difficile da superare. Antonio Mirra si è aggiunto all’elenco dei candidati per la corsa al parlamentino campano. Il numero dei maschi è salito a sei: oltre a Mirra, ci sono Gennaro Oliviero, Stefano Graziano, Dionigi Magliulo, Dario Abbate e Franco De Michele. Uno è di troppo. E proprio quando ci si è confrontati sui nomi, Caputo ha avuto uno scatto d’ira (condivisibile) per “l’opera di sciacallaggio” di cui da tempo è vittima Magliulo. Fuoco “amico e nemico”. Oggetto di dibattito(sic!) anche i manifesti preelettorali 6×3 fatti affiggere da Graziano in alcune zone di Aversa. Già in giornata il presidente regionale del partito era finito nel mirino di Caputo. Sulla bacheca Fb dell’europarlamentare campeggiava un post al veleno: “Accordo? Non mi pare … Pastetta per evitare il confronto democratico ? Direi piuttosto maldestro tentativo di attori in cerca di gloria … Per tirare a campare e giocare in proprio… Ah certo, per qualcuno sarebbe meglio evitare la conta giustificandola con l’imminenza delle elezioni… Ma che bravi, che responsabili… Davvero encomiabili … E a proposito di elezioni, qualcuno sa se le liste sono state presentate? Vedo manifesti con faccioni in giro … Ops… forse mi sono sbagliato … È solo un film (giallo e retró!) #carteconosciute; #meglioAssemblea; #allalucedelsole. Il commento si riferiva a un articolo di Campania Notizie sulla eventuale pacificazione del partito. Un piccolo inciso. Il deputato europeo ha manifestato, nel corso dell’incontro di ieri sera, una grossa insofferenza verso la nostra testata, “rea” di pubblicare in modo dettagliato (e sempre veritiero, ci perdonerete la presunzione) le dinamiche interne al Pd. Un fatto inusitato per uno come lui che ha sempre tessuto le lodi di chi scrive e in generale di Campania Notizie. Che sarà successo? Ce lo chiediamo con stupore anche noi. Forse non avrà gradito le notizie sul patto siglato due mesi fa tra lui e Graziano e messo nero su bianco alla presenza di Marco Villano e Peppe Razzano in un ristorante romano. Da una persona della sua “statura” ci saremmo aspettati una smentita ufficiale, non un boicottaggio nel pieno di una riunione politica. Evidentemente c’è poco, anzi nulla, da smentire perché abbiamo scritto null’altro che la pura verità. E d’un colpo siamo diventati acerrimi nemici da combattere. Onorevole Caputo, non si offenda, ci consenta di darle un consiglio amichevole: lei da renziano dovrebbe essere il primo a esultare se i lettori-cittadini sono informati sulle scelte del Pd. Si chiama trasparenza. Del resto proprio lei ha detto e ridetto e scritto #allalucedelsole. E se non c’è nulla nascondere non comprendiamo la sua improvvisa ostilità nei nostri confronti. Campania Notizie cerca di fare, con tutti i limiti di questo mondo, null’altro che informazione. Più che di noi, lei da “padre nobile” del partito, come dice di voler essere, dovrebbe volare alto e preoccuparsi di un gruppo dirigente che ha ridotto il Pd casertano a un fenomeno da baraccone. Con affetto e stima.
Mario De Michele