Dopo una giornata convulsa con un filo diretto continuo sull’asse Roma-Caserta chiuso un clamoroso accordo nell’area di Renzi tra gli eurodeputati Nicola Caputo e Pina Picierno e il consigliere regionale Stefano Graziano sulle liste per all’assemblea nazionale alle primarie del 30 aprile. Alla fine è prevalsa la linea di candidare come capolista nei tre collegi di Terra di Lavoro tre donne (sostenuta da Graziano fin dall’inizio delle trattative). In quello di Caserta al posto posto c’è Cira Napoletano (fedelissima di Franco Mirabelli), che per candidarsi si è già dimessa da presidente della commissione provinciale per il congresso, seguita dal sindaco della città capoluogo Carlo Marino. Nel collegio di Aversa Caputo fa il colpaccio. In testa Luigia Martino, seguace dell’europarlamentare e attivissimo consigliere comunale a Parete, dietro di lei Graziano. Mentre nel collegio Capua-Piedimonte in cima alla lista c’è giustamente Pina Picierno. Dopo un fermo no a candidarsi alle spalle della deputata europea, Oliviero si è accontentato del secondo posto, con non pochi mal di pancia, per non spaccare il fronte renziano. Fuori dai giochi anche il leader dei LabDem Lucia Esposito, proposta in un primo momento come capolista nel collegio di Caserta. Dall’accordo, trovato con la mediazione del capogruppo alla Camera Ettore Rosato, emerge un dato politico inequivocabile. Il percorso pienamente condiviso nei giorni scorsi tra Caputo, Oliviero e Esposito subisce una frenata. Se lo strappo con il consigliere regionale si quasi subito ricucito, molto diversa la posizione della pitelliana che dall’inizio della trattativa teneva in pugno il primo posto a Caserta. Anche stavolta decisivo il ruolo di Mirabelli che si è vendicato a dovere del documento contro di lui presentato da 100 delegati durante la convenzione provinciale. Così come nellle vicende delle tessere a Caserta e a Marcianise, il turco napoletano sembrava in difficoltà ma alla fine ha piazzato la zampata vincente. Non si smentisce mai.
Mario De Michele