CASERTA – Inizia il countdown. La fronda anti-Vitale concedono 48 ore di tempo al segretario del Pd casertano per rassegnare le dimissioni. In caso contrario la richiesta di passare la mano si trasformerà in una mozione di sfiducia. Il documento dei dissidenti è stato inviato a Enzo Cappello, presidente dell’assemblea provinciale, e per conoscenza al segretario regionale Assunta Tartaglione. L’ultimatum al sindaco di Parete è stato lanciato alla luce “dell’insanabile distacco che separa la segreteria provinciale dalla sua base e dal suo elettorato”. Pomo della discordia il caso Asi. Che alimentò violentissime polemiche nell’assemblea del 20 dicembre. Secondo i rivoltosi in quella sede si registrò un netto e ampio dissenso nei confronti dell’azione di Vitale. Da qui la richiesta di dimissioni. I ribelli chiedono a Cappello di consegnare a Vitale il documento (gli è stato recapito ieri sera tardi). E concedono al segretario 48 ore per gettare la spugna. Se il sindaco di Parete non dovesse “mollare l’osso” allora si procederà alla votazione della mozione di sfiducia in assemblea che dovrebbe tenersi il 10 gennaio xon voto segreto, almeno è questa la ricihiesta. Per mandare a casa Vitale serve la maggioranza più uno dei delegati, ossia 151 voti. Ma i dissidenti hanno già indicato nel documento inviato a Cappello e alla Tartaglione che presenteranno 187 sottoscrizioni con la richiesta che non siano divulgare per evitare il mercato delle vacche. La resa dei conti si avvicina. È partito il conto alla rovescia.
Mario De Michele