Congresso entro la prima decade di luglio per voltare pagina rispetto a una gestione che negli ultimi mesi ha scontentato un po’ tutti. E’ in estrema sintesi il percorso politico tracciato ieri dall’assemblea del Pdl casertano che si è riunita ieri sera nella sede di corso Trieste.
Presenti i massimi rappresentanti del Popolo della Libertà, a partire dal commissario regionale Nitto Palma, passando per i consiglieri regionali e per i dirigenti di primo piano. Volti tirati, sguardi fugaci, clima teso, com’era prevedibile. L’incontro è stato preceduto da giorni infuocati da polemiche e scontri tra le diverse anime del partito. Al punto che il vicecoordinatore provinciale Gennaro Coronella aveva gettato la spugna in aperta polemica con Pasquale Giuliano, leader del Pdl di Terra di Lavoro, chiedendo un cambio di passo e una gestione collegiale del partito: in altre parole, il commissariamento.
Richiesta già avanzata in precedenza da una folta schiera di sindaci e da alcuni parlamentari, tra cui Enzo D’Anna. Insomma, Nitto Palma si è trovato davanti a una platea scalpitante e in forte fibrillazione. Particolarmente agguerriti gli ex An, già da tempo in netta contrapposizione con in vertici provinciali. Dopo un vano tentativo di smussare gli angoli, il commissario regionale ha dovuto prendere atto della necessità di celebrare il congresso nel più breve tempo possibile. da qui la decisione di indicare nei primi giorni di luglio l’arco temporale in cui celebrare l’assemblea congressuale. In questa fase il partito sarà traghettato da Giuliano e Coronella. Quest’ultimo ha accettato l’incarico solo perché si tratta di un “mandato a termine”. Ma più che di coordinatore e vicario si tratta di un direttorio che si confronterà in modo ampio con il variegato arcipelago delle correnti interne.
La tensione è salita alle stelle quando Paolo Romano è stato messo all’indice per aver promosso una conferenza stampa in Regione con i consiglieri di maggioranza e opposizione sui problemi della sanità casertana.
Un’iniziativa criticata sia perché avrebbe esposto il Pdl al fuoco nemico della minoranza, sia perché è apparsa come un guanto di sfida ad Angelo Polverino, non a caso unisco assente alla conferenza stampa. Si accorciano i tempi, quindi, per la definitiva resa dei conti nel partito casertano.
Sembra improbabile che i giorni che mancano per lo svolgimento del congresso possano bastare per ritrovare l’unità. Anzi, in queste ore le correnti stanno già serrando le fila per affrontare la “guerra” per la conquista dei vertici del partito. In quota An prende sempre più corpo l’investitura di Marco Cerreto, ex assessore provinciale, sponsorizzato da Landolfi e Polverino. Cerreto potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto per avviare una nuova stagione in un partito che negli ultimi tempi è sembrato ingessato e incapace di mettere in campo una proposta politica in grado di affrontare la crisi alla Provincia (che si protrae ormai da sei mesi) e di coinvolgere gli amministratori locali e la base sul piano decisionale.
L’altro asso nella manica degli ex alleanzini potrebbe essere Giorgio Magliocca, già sindaco di Pignataro Maggiore e dirigente di provata esperienza e capacità, che però potrebbe tirarsi fuori dalla mischia per i suoi impegni di lavoro a Roma.
Ancora in alto mare l’area proveniente da Forza Italia. Se qualcuno vorrebbe puntare ancora su Giuliano, altri invocano un forte cambiamento. Per capire quale strada imboccherà il Pdl casertano non bisogna fare altro che aspettare l’esito del congresso. Ed ormai è questione di giorni.
Mario De Michele